Pumpkin Jack! Review

by Splintell
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Sviluppatore:
Nicolas Meyssonnier
Distributore:
Headup
Versione testata:
Steam
Costo:
29.99
Data rilascio:
23/10/2020

Sebbene Halloween sia passato oramai da qualche settimana, le sensazioni spettrali tornano ad essere protagoniste ancora una volta in una avventura della durata di una notte nei panni di una Zucca Vuota di nome Jack.
Le atmosfere scanzonate, la grafica vintage, la modalità Action-Platform mista ad Hack&Slash più semplice e pura ci riportano indietro negli anni, ai primi del 2000, a quando il videogioco aveva una solo semplice obiettivo, quello di intrattenere e divertire .
Pumpkin Jack è tutto questo ma non molto di più tanto più se consideriamo che tutto quello che vedrete in questo titolo è stato sviluppato da una sola persona, Nycolas Meyssonnier.
Lo sviluppatore ha realizzato un prodotto davvero eccellente sotto molti punti vista, magari carente ed imperfetto sotto altri, ma ha dato una grande prova di se, del proprio talento e della propria visione artistica.


Ambientazione e storia


Siamo catapultati, avviato il gioco, in una ambientazione che ricorda tantissimo The Nightmare before Christmas di Tim Burton: il design del protagonista e di tutti i personaggi che incontreremo lungo il nostro cammino espone un sottile ed infantile humor grottesco tale da risultare quasi ridicolo, ma in definitiva trovando un’espressione che diventa molto piacevole.
Altra ispirazione, questa volta lato gameplay, la si può far risalire al celebre MediEvil, del quale il gioco sembra quasi uno spin-off.
Durante il prologo animato scopriamo che i presupposti di trama sono quanto di più semplice possa esserci e fungerà da piccolo filo rosso durante tutta l’avventura in cui interpreteremo “Jack la Zucca“, il più grande truffatore che sia mai esistito, al soldo del diavolo in persona.

Nella ridente contea di Boredom Kingdomva tutto bene…
va tutto dannatamente troppo bene e proprio per questo motivo un terribilmente annoiato diavolo decide di lanciare una maledizione su quelle terre.
Questa maledizione evoca schiere smisurate di esseri stupidi e letteralmente senza cervello che hanno come unico scopo quello di tormentare ed uccidere chiunque gli si pari davanti.
Gli umani decidono di reagire eleggendo un campione che possa combattere per loro, un grande e potente stregone.
Il diavolo decide quindi di rispondere con il suo prescelto, Pumpkin Jack, che avrà come unico scopo quello di confrontarsi e sconfiggere lo stregone, aprendosi la strada fra le orde di mostri senza cervello che oramai sono sfuggiti completamente al controllo del diavolo
.


Gameplay e modalità di gioco


Siamo di fronte al lavoro di un singolo sviluppatore!


Ci teniamo a mettere immediatamente in evidenza questo cruciale elemento perché è con questa realtà che dovremmo rapportarci per ogni considerazione che andremo a trarre su questo titolo.
Le modalità di gioco sono straordinariamente varie per la tipologia e soprattutto in funzione della longevità: ogni livello, dei 6 disponibili, è molto vario e ben caratterizzato (eccezion fatta per il primo che funge più da introduzione), con al termine di ognuno una “bossfight” davvero ben studiata ed ogni volta diversa, anche se sviluppata attorno ad un pattern di attacchi semplice e prevedibile.
Il percorso che porta dall’inizio del livello fino alla sua conclusione è ovviamente una semplice corsa ad ostacoli, un tunnel che non permette differenti approcci e che ha l’unico scopo di farci massacrare quanti più antagonisti possibili, con intermezzi atti a risolvere dei puzzle ambientali per aprirci il passaggio.

I combattimenti sono molto semplici, quasi banali, caratterizzati da un unico attacco ravvicinato che esegue una combo, un attacco dalla distanza ed una schivata; i check-point sono molto frequenti, quasi uno ad ogni ostacolo, quindi non abbiamo mai davvero la sensazione di poter morire, perché alla peggio dovremo solo ripercorrere un brevissimo tratto di strada prima di ritrovarci nel punto preciso che ci ha causato qualche grattacapo.

La sensazione avuta durante tutta la run è del tutto sovrapponibile a quella della remastered di MediEvil uscita l’anno scorso per console, trattandosi praticamente della stessa tipologia di gioco (anche se in Pumpkin Jack l’ispirazione spesso tocca pericolosamente il livello del plagio più spudorato); per questo motivo ci sentiamo di rivolgergli le stesse critiche.
Sono meccaniche e soluzioni di gameplay di oltre 20 anni fa, sulle quali è stato ricamato un restyling grafico: è un compitino che mal si concilia per una grossa produzione che ha Sony Entertainment come publisher (nel caso di MediEvil) ma in questo specifico caso non ci sentiamo affatto di condannare per via degli strumenti a cui ha avuto accesso lo sviluppatore, sposando l’attenzione verso un progetto autoriale ed ispirato.


Tecnica


Facciamo un grosso balzo indietro nel tempo, ai primi anni 2000 ed al fenomeno del videogioco come strumento promozionale: era comune all’epoca realizzare un prodotto direttamente ispirato al film di animazione del momento come parte del merchandising, assieme a giocattoli, libri, gadget e tutto il resto dell’indotto.
Giocando a Pumpkin Jack abbiamo avuto come l’impressione di trovarci di fronte a questa stessa tipologia di prodotto: probabilmente siamo di fronte al lavoro di un grosso fan dell’indiscusso capolavoro di Tim Burton The Nightmare before Christmas, a cui ha voluto dare uno sfarzoso omaggio videoludico.
L’ambientazione, lo stile grafico, persino i personaggi sembrano usciti direttamente dagli studios Disney dove oltre 27 anni fa fu realizzato il film (lo stesso protagonista è plasmato sulla base di Jack Skeletron); questo estremo citazionismo da un lato può essere molto piacevole se si è dei fan dell’opera originale, ma rende tutto il progetto succube della fonte principale, dando una sensazione di “già visto” che non si sposa bene con un nuovo gioco.

L‘introduzione, mostrata attraverso una storia animata, risulta essere di incredibile pregio e stile, tanto da far quasi sperare in un titolo realizzato interamente con questi canoni, per la qualità e la cura con cui è stato rappresentato e per l’innovatività del mezzo espressivo applicato in questo campo.
Lo stile grafico è ovviamente molto datato ed alleggerito in ogni sua parte risulta oggettivamente gradevole ma irrimediabilmente antiquato, quasi retrò, tanto da far pensare ad un porting con un gioco Playstation 2 degli anni 2000.
A livello di codice risulta incredibilmente solido, preciso e molto ben realizzato: durante tutta la run non ci sono stati problemi o bug, nulla ha impedito lo scorrere del gioco fino alla sua fine; le hitbox nostre e nei nemici sono spesso imprecise, ma lo sono spesso anche quelle delle più grosse produzioni Triple A.
Il comparto audio è invece senza infamia e senza lode: la colona sonora fa il suo dovere nel creare un’atmosfera che ha il sapore di un horror per bambini (alla Piccoli Brividi per intenderci) mentre resta coerente con lo stile grafico scelto, gli effetti audio sono generalmente ben riprodotti ma non sempre ben spazializzati (questo problema lo si riscontra a volte con il rumore dei corvi o qualche nemico, con un suono proveniente in cuffia da dietro di noi e con la fonte del rumore davanti al personaggio) e non si ha mai la sensazione di aver già ascoltato una determinata traccia (con una durata così breve del titolo, sarebbe stata una grossa nota di demerito).


Conclusioni


PROCONTRO
Grafica toon soddisfacenteCarenza di gameplay
Gioco molto solidoSemplicità disarmante
Realizzazione tecnica impeccabileSuoni e rumori imprecisi
Durata breve rapportata al prezzo

Siamo quindi giunti alle valutazioni finali, giudizio che esprimiamo tutti, dall’utente al recensore, perché prima di ogni altra cosa noi siamo giocatori e siamo consumatori e come tali intrinsecamente diamo un valore ad un esperienza che abbiamo acquistato.
Per questo non possiamo ignorare il gigantesco elefante nella stanza, ovvero il costo del gioco.
29.99€ è esattamente il prezzo di mezzo tripla A con una campagna da 30 ore, un multiplayer magari, una grafica d’avanguardia ed una rigiocabilità garantita da diversi approcci o diverse strade percorribili; questo prezzo per una avventura One-Shot fatta da 6 livelli completabili in circa 4 o 5 ore è decisamente troppo e semplicemente per noi non ne vale la pena. Fosse stato reso disponibile a 14.99€ o meglio ancora 9.99€ (magari con un lancio Ad-Hoc durante la festa di Halloween) avrebbe senz’altro trasformato questo titolo in un cult, una tradizione videoludica per questa ricorrenza che avrebbe garantito il giusto riconoscimento a Nicolas Meyssonnier per il buon lavoro svolto.
Così rischia davvero di ritrovarsi nell’oblio nel giro di poco tempo, se non in saldo o come l’ennesimo Indie regalato da Epic il giovedì sera.

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