Ormai da qualche giorno sappiamo che l’attacco informatico ai danni di CD Project si é concluso con la vendita all’asta del materiale trafugato per una cifra a sei zeri. Non ci interessa riportarne i dettagli e non dovrebbe interessare nemmeno a voi.
Non capiamo però onestamente come si faccia a parlare con tanta serenità di quello che altro non é che un grave crimine. E non ci rivolgiamo soltanto alla community di utenti, ma anche e soprattutto ai colleghi del settore che parlano della vicenda come se si trattasse di qualcosa di normale amministrazione, chiedendo magari ai lettori di “dire la propria” a fine articolo, come se ci fosse spazio per un dibattito.
CD Project potrà anche aver fatto errori con il lancio di Cyberpunk su console di vecchia generazione e, se dovrà pagare, pagherà dopo che le autorità del caso si saranno pronunciate, ma non passi , seppur tra le righe, che quanto successo sia in qualche modo giustificabile o tollerabile.
Il furto dei codici sorgente di un software, oltre che essere un crimine, é qualcosa di pericoloso, non solo per le finanze della software house che ne detiene i diritti, ma anche per noi utenti, dato che tale materiale può, se nelle mani sbagliate, essere utilizzato per violare i nostri dati sensibili.
Finiamola quindi di scherzarci sopra, perché no, tranquilli, quanto successo non é né opera di qualche videogiocatore poco contento né tanto meno di qualche buon samaritano che ha deciso di svuotarsi il conto per eliminare i bug da Cyberpunk.
Ci scusiamo per l’ inusuale tono aggressivo di cui sopra e ci auguriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi ribadendo la nostra vicinanza allo studio polacco, sperando di non dover più assistere ad eventi simili in futuro.