Udite signore e signori, udite! Ubisoft, completamente in sordina, ha rilasciato una nuova IP!
Ok, la notizia diciamo che non è esattamente freschissima, ma la realtà attuale ci ha impedito di provare a fondo questo nuovo gioco senza un numero davanti al nome.
Nel corso del 2020 per la prima volta da tantissimi anni, Ubisoft ha rilasciato non 1 ma ben 2 giochi completamente nuovi (in gergo IP) che non sono il sequel/prequel/reboot/spin-off di qualcosa di già esistente nel loro catalogo.
Hyperscape voleva essere un pò il Battle-Royale alternativo che tuttavia non è riuscito ad imporsi in un mercato oramai saturo da molto tempo di questo genere (diciamo che dall’uscita di Warzone, non c’è stata molta concorrenza con una stagnazione sui 3 titoli principali che oltre al sopracitato vedono Fortnite ed Apex), mentre la novità di cui vi parleremo oggi è Immortals Fenyx Rising.
“Abbiamo per le mani un gioco che a prima occhiata può sembrare una cosa, dopo un po’ di ore di gioco sembra invece tantissime cose insieme ma dopo troppe ore di gioco DIVENTA esattamente quella cosa!
“Sapientissimo Guru dei Videogiochi, anno 2021”
Arriviamo tardi, è vero, ed oramai tutto quello che poteva essere detto sul gioco è stato detto, tranne per un piccolo dettaglio: di questo gioco non se ne è parlato quasi per nulla.
Pochissima pubblicità da parte di Ubisoft, pochissimo rumor dalla stampa e poca sponsorizzazione da parte degli streamer hanno quasi fatto morire la creatura nella culla, impedendole di farsi un nome e di farsi apprezzare dal pubblico. C’è una ragione dietro questo silenzio? Venite a scoprirlo in questa recensione completa.
…nell’antica Grecia Classica un eroina (con un viso ed un acconciatura familiari a dirla tutta) sulle cui spalle sono state gravate del destino dell’umanità intera. In un mondo senza più speranze, spazzato dal terribile Tifone, solo Lei può scongiurare l’apocalisse e salvare l’Olimpo dalla distruzione certa.
Perdonate l’introduzione comicamente epica, ma siamo stato assolutamente contagiati dal personaggio di Prometeo e dai continui battibecchi in gioco che ha con Zeus mentre narra delle gesta di Fenyx in giro per il mondo Greco.
Come era facile intuire anche dalle immagini promozionali, siamo nel periodo Arcaico della cultura Ellenica, quando la storia dell’uomo e mitologia degli dei erano un tutt’uno con il flusso del tempo, tanto da non riuscire a distinguere il reale dal divino. In questo contesto quasi Idilliaco viene ambientata la più classica delle imprese epiche; l’uccisione del cattivo che incarna le tenebre ed il kaos, per far trionfare il bene e l’ordine imposto dagli dei. Ma se c’è una cosa che i poemi Omerici ci hanno insegnato sugli Dei, è che questi sono l’incarnazione dei peggiori istinti umani ed i numerosi siparietti con le varie divinità che incontreremo durante la storia ne sono una splendida e divertente caricatura.
Il mondo di gioco è curatissimo ed è davvero incantevole nei colori e nell’illuminazione. Lo stile rappresentativo e vagamente toon, molto simile (se non addirittura uguale) a Fortnite, rendono perfettamente l’idea di essere personaggi mitologici ed aumentano la sospensione della realtà, fattore che ci aiuta ad immergerci ulteriormente nella storia. Data l’ambientazione abbiamo avuto subito il sospetto che moltissime aree, modelli texture 3D o addirittura porzioni di mappa siano stati “presi in prestito” da AC Odyssey, ma considerando che il mondo di gioco era in assoluto uno dei suoi punti di eccellenza, non possiamo che esserne quasi felici.
La storia ripercorre quella che sarebbe stata la vendetta di Tifone nei confronti degli Dei dell’Olimpo, razziando ogni sorta leggenda, poesia, prosa ed epica disponibile sulla Grecia Classica nell’intento di creare un mondo drammatico ma allo stesso tempo quasi comico nella rappresentazione del divino. Questo dualismo è costante ma i toni sempre leggeri e scanzonati (con in sottofondo il perenne battibecco esilarante tra Zeus e Prometeo) rendono la traversata del mondo sferzato da Tifone quasi una passeggiata. Gli dei tutti sono rappresentati in maniera buffa, volutamente umana e fallace per incentivarne la natura divina contrapposta alle loro brame terrene e “da mortali” ed il tutto molto si ispira ad alcuni scritti millenari che volevano gli Dei appunto come esseri onnipotenti animati da desideri umani, quando di più pericoloso e contemporaneamente esilarante possa esistere.