Un gioco davvero per TUTTI
L’uscita in sordina di Immortals Fenyx Rising ha spiazzato davvero tutti: da un po di tempo siamo abituati ad annunci di conferenza, alpha, closed beta, eventi pre-lancio e quant’altro, il tutto per generare Hype attorno al prodotto e tenere i fan sempre in attesa dell’ultima notizia. Questa prassi oramai consolidata permette un gran numero di preordini sicuramente, ma si rivela un arma a doppio taglio qualora il piano di lancio non venga eseguito come previsto (e lo abbiamo vissuto direttamente con Cyberpunk 2077). Ubisoft ha seguito, almeno per questo gioco, una strada completamente diversa, tant’è che prima del suo annuncio ufficiale (poco prima della data di rilascio) non eravamo neanche a conoscenza della sua esistenza. Al Day One, chi è rimasto incantato dal gioco e lo ha voluto prendere, si è trovato davanti ad un titolo tecnicamente perfetto (come dimostra l’assenza di patch correttive durante i suoi 4 mesi di vita, se non consideriamo il DLC). La nostra è una versione Uplay, ma abbiamo avuto modo di testare il gioco su una versione 1.0 (quindi la prima rilasciata il 3 Dicembre) e l’abbiamo trovata immacolata!
Non un singolo bug, errore di render, imperfezione, comportamento anomalo di NPC, errore di esecuzione o crash del gioco; è stato come tornare indietro nel tempo, a quando si comprava un gioco, lo si inseriva nel lettore DVD e si giocava subito al gioco fatto e finito, con la sola eccezione che questa volta il gioco fatto e finito è anche incredibilmente stabile e bilanciato (non ricordiamo neanche più qual è stato l’ultimo gioco che non ha necessitato della classica patch del day one o che si è rivelato fin da subito funzionante tanto da non richiedere alcun intervento diretto del team di sviluppo).
Il 1080p a 60fps non è mai un problema; letteralmente qualunque macchina da gaming (anche datata) è capace di farlo girare abbassando qualche dettaglio grafico, mentre potrebbe essere in teoria possibile anche eseguirlo su PC non proprio pensati per il gioco, a patto di avere una GPU discreta o quantomeno un‘integrata di ultima generazione. Abbiamo voluto testarlo capricciosamente su 2 macchine considerate budget (la versione Uplay su una 1060 max-q, la Day One di EGS su una 1050ti) è siamo riusciti a centrare l’obiettivo del 1080p a 60fps agilmente su tutte e 2 le configurazioni (andando ad abbassare a medio qualcosa di assolutamente irrilevante sulla configurazione con la 1050ti), andando ancora una volta a dimostrare come la flessibilità delle impostazioni su PC in ambito gaming riesca spesso a superare pure le aspettative degli sviluppatori stessi nella stesura dei requisiti minimi.
Da segnalare che in concomitanza con l’uscita del primo DLC, un aggiornamento ha permesso lo sblocco degli fps fino al match con gli Hz del proprio schermo, cosa che ci ha permesso di provarlo di recente anche a 120 fps (dovendo però scendere parecchi con il dettaglio grafico nel nostro caso). L’esperienza ovviamente ne migliora, risultando più fluido, ma tuttavia possiamo affermare che in questo caso specifico forse sarebbe il caso di “accontentarsi” dei 60 fps cercando di ottenere la migliore qualità grafica possibile, anche con l’ausilio della risoluzione dinamica (qualora non aveste accesso alle specifiche che trovate nell’immagine precedente, è un opzione che vi consigliamo di attivare). Questo perchè le sequenze di combattimento sono stato pensate e realizzate per essere godibili già a 30 fps (e vi possiamo assicurare che non è affatto semplice implementare sistemi di parata, schivata e parry ad un così basso framerate senza incorrere nei disagi dei vari Soul’s originali su console) con l’utilizzo di hitbox abbastanza grandi e con dei trigger di reazione davvero molto generosi in quanto a tempismo (valore quest’ultimo che viene pesantemente modificato quando andiamo a cambiare il livello di difficoltà).
