Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
Creative Assembly | SEGA | Steam 1.01 & 2.0 | 29.99 euro | 29/04/2021 |
Semel in anno licet insanire – Una volta all’anno è lecito fare follie.
Lucio Anneo Seneca
Diciamo che i ragazzi di Creative Assembly non ci hanno neanche provato ad aspettare un anno per fare follie, anzi!
Non sono passati neanche 8 mesi dal rilascio del loro ultimo titolo Troy: a Total War Saga, che quasi inaspettatamente hanno annunciato la Remastered di uno dei loro giochi più amati e conosciuti di sempre, nonché una vera e propria pietra miliare dei giochi strategici: stiamo parlando di Rome: Total War che a distanza di 17 anni torna prepotente e fiero come solo un Legionario Romano può.
Ultimamente di operazioni nostalgia ne abbiamo affrontate numerose, dal semplice lifting alle texture (Halo Master Chief Edition) fino a veri e propri giochi ex novo (è il caso di citare Resident Evil 2 e 3) che mantengono intatta solo la trama.
Anche le parole utilizzate per descrivere il lavoro svolto stanno pian piano perdendo di significato perchè molto spesso Remake e Remastered vengono confusi, fraintesi oppure impiegati illecitamente. A scanso di equivoci ci teniamo quindi a fare questa doverosa distinzione poiché il titolo che andremo a sviscerare si presenta come una Remastered, quindi a rigore di logica quello che dovremmo incontrare sarà un gioco uguale nei contenuti ma pesantemente rivisitato dal punto di vista grafico, sia sul piano delle texture di gioco, sia nell’ HUD e nei vari menù. Creative Assembly sarà stata all’altezza delle aspettative che un nome così importante porta in dote? Venite a scoprirlo con noi in questa review completa del titolo.
Ambientazione e storia
Tu ne cede malis, sed contra audentior ito – Non cedere alle calamità, ma va loro incontro con coraggio.
Publio Virgilio Marone
Questa è la storia veramente molto poco accurata della nascita dell’impero romano, in particolare sua transizione da Repubblica ad Impero. Lo scopo della campagna iniziale sarà appunto quello di impersonare una delle 3 fazioni disponibili (che sono 3 grandi famiglie patrizie romane), con i loro relativi insediamenti e zone di influenza, nel mentre scopriamo nuovi territori, intrecciamo rapporti con le popolazioni vicine e soprattutto eseguiamo gli ordini del senato di Roma, che inizialmente saranno come dei compitini che ci garantiranno buoni rapporti con gli alleati ed un costante ingresso di oro come ricompense per il lavoro svolto. Tutta la campagna imperiale ruota attorno al riuscire a controllare 50 territori, avere la forza sufficiente per uscire vittorioso dalla guerra civile con le altre 2 fazioni romane ed infine dichiarare guerra alla città di Roma, entrando vittorioso nella capitale che infine ci riconoscerà ed incoronerà come Imperatore: possiamo quindi dire che tutta la campagna romana ruota vagamente attorno la vita e le conquiste di Giulio Cesare, il percorso da seguire per finire il gioco consiste nel ripercorrere (per chi volesse farlo, giocando una sorta di rievocazione storica) le gesta del grande generale.
Vien da sé che la parte storicamente accurata non può essere presa sul serio in quanto ognuno di noi può pensare di intraprendere la propria campagna di conquista dell’Europa nel modo che crede in base anche alla propria strategia ed ai comportamenti capricciosi della IA che di volta in volta, più avanti della campagna, finirà per rappresentare sempre l’imprevisto non contemplato.
Dopo la scelta quasi obbligata di affrontare la prima campagna con appunto la fazione dei Romani, il vero divertimento arriva dopo: prendere una qualsiasi delle quasi 20 fazioni giocabili e tentare di riscrivere noi la storia partendo da una situazione di palese svantaggio tecnico (ed in questo il gioco è ben bilanciato, in quanto la popolazione romana una delle più efficaci e funzionali) ma con un potenziale tattico incredibile e direttamente commisurato alle nostre capacità di pianificazione e strategia a lungo periodo.
Altra gradita sorpresa è stato trovare anche le 2 espansioni, Barbarian Invasion ed Alexander, all’interno del gioco, senza la necessità di dover prendere dei pacchetti aggiuntivi e con tutte le migliorie apportate al gioco base.
Gameplay e modalità di gioco
Si vis pacem para bellum – Se vuoi la pace prepara la guerra.
Publio Vegenzio Renato
Arriviamo adesso alla parte davvero interessante, quella in cui da una piccola cittadina costruita sulle sponde del Tevere si intraprende un viaggio lungo quasi un millennio fino alla conquista di tutto il mondo conosciuto.
Inutile negarlo, la prima campagna che tutti (e intento davvero tutti) hanno mai affrontato su Total War Rome è stata quella con la fazione dei Romani; per retaggio culturale, per il nome stesso del gioco o perché (per quanto storicamente poco accurato possa essere il gioco) hanno dei vaghi richiami alla storia che ricordiamo un po’ tutti, la prima esperienza con questo strategico (oggi come allora) la si compie con una delle fazioni che in realtà sarebbe dovuta essere forse la più complicata da gestire.
Sono la forza in battaglia è innegabile; si dispone di truppe buone fin da subito e in generale tutta la fazione è votata alla guerra ed all’espansione (cosa che di fatto tende a complicare le relazioni diplomatiche), ma è anche vero che cominceremo la nostra avventura letteralmente nel centro del mondo allora conosciuto, cosa che non appena sorpasseremo le Alpi ci si ritorcerà contro.
Non si può andare avanti di città in città per espandere il nostro impero (anche se almeno all’inizio questa possa sembrarci la strategia migliore), bisogna progettare il futuro della propria fazione, mettersi al sicuro da ogni imprevisto (alleati che ti tradiscono, trattati di pace che vengono stracciati, attacchi mirati al cuore nel momento in cui si è più vulnerabili). La Diplomazia è fondamentale, così come l’avere buoni rapporti con i propri vicini.
Molto spesso è più utile approcciarsi con una borsa piena d’oro che con una spada sguainata per riuscire ad ottenere l’accesso o il controllo di un territorio, ed in questo Creative Assembly è stata molto brava nel potenziare un aspetto davvero critico nel gioco di 17 anni fa. Seguendo la falsa riga di Troy, abbiamo accesso a davvero tante opzioni di dialogo nella sezione della diplomazia per poter offrire e soprattutto richiedere qualsiasi sorta di bene, informazione e territorio durante le nostre trattative.
Questa massiccia implementazione però ha portato con sè numerosi problemi nel bilanciamento delle forze in gioco, specialmente nelle risposte gestite dall’IA:
Ci è capitato spesso di avere accesso a delle opzioni che in teoria non ci dovevano essere ancora concesse (potevamo avanzare pretese di compensazione di guerra letteralmente dal turno 2, cosa ovviamente impossibile) ma soprattutto potevamo richiedere qualsivoglia territorio o somma di oro come compensazione per una guerra che non c’è mai stata.
Versione 1.01 stabile. Problema successivamente risolto nella patch 2.0.
Un altro grave problema riscontrato sembra essere la capacità dell’IA di generare risorse infinite (quindi oro infinito) quando andiamo a negoziare appunto con questa nuova funzione: nonostante una fazione nemica avesse a disposizione non più di 1000 unità, siamo stati in grado anzitutto di chiedergliene 1.000.000 a turno per 35 turni (cosa di per se assurda, visto che non disponevano di quella cifra), ma soprattutto il sistema nel turno successivo li ha addirittura accreditati, cosa che ci ha permesso di exploitare il gioco portando a compimento la campagna in appena 40 turni (che si traducono in davvero poche ore).
Questo bug sembra essere per ora limitato unicamente alla fazione dei Romani e siamo certi che Creative Assembly, essendone già a conoscenza, abbia fatto e stia facendo tutto il necessario per risolvere questo problema che, per fortuna, è estremamente circoscritto alla modalità appena descritta (le altre fazioni sembrano essere immuni da questo bug, anche se non abbiamo potuto testare tutte quelle disponibili).
Qualche piccolo (grande) problema lo abbiamo riscontrato con il bilanciamento di alcune unità, molte inutilmente deboli (ma giustificate dal fatto di essere in qualche modo relegate a delle fazioni minori), mentre poche davvero forti, con una su tutte che si rivela essere semplicemente imbattibile sul campo: stiamo parlando degli arceri a cavallo della Scizia, un’unità che permette di ingaggiare letalmente dalla distanza ed essere immune alla cavalleria (sono a cavallo anche loro) ed alla fanteria (sono semplicemente più veloci), se tutto questo non bastasse sono anche particolarmente economiche da creare e da mantenere, cosa che ci permette di creare un piccolo esercito fin da subito capace di sbaragliare qualsivoglia armata ben superiore alla nostra (con un po’ di pazienza).
Tecnica
Faber est suae quisque fortunae – Ciascuno è artefice del proprio destino.
Gaio Sallustio Crispo
Trattandosi di una Remastered, non ci aspettavamo grossi stravolgimenti nelle modalità di gioco: abbiamo già ricordato come questo sia essenzialmente lo stesso gioco di 17 anni fa tirato a lucido, con delle grafiche migliorate e con delle nuove texture 4K, quindi pienamente godibili con tutte le risoluzioni, impensabili 20 anni fa.
Questa è la parte diciamo più semplice in un opera del genere da affrontare se la base di partenza è già buona ed e per questo che ne siamo rimasti un po’ delusi alla fine: nel vedere sostanzialmente lo stesso identico gioco abbiamo potuto vedere tutta la pigrizia di un operazione nostalgia come questa. Non che ci siano problemi di stabilità o altro, ma nel momento in cui si compra un gioco, ci si aspetta qualcosa di sostanzialmente diverso da una Texture Pack in 4K. Purtroppo questa sensazione la si ha dal momento stesso in cui si accende il gioco, visto che persino il launcher è rimasto lo stesso, per non parlare del menù di gioco, dell HUD e delle varie informazioni che dobbiamo o vogliamo richiamare durante le nostre partite.
Ci sarebbe piaciuto vedere più impegno in questa sezione anche perché di esempi celebri ne abbiamo avuto dalla stessa casa di sviluppo (basta pensare agli ultimi 2 titoli): non basta aggiornare e compare le grafiche degli elementi di gioco se poi tutto il contorno resta immutato, rischiando concretamente di fare da contro-altare al miglioramento, peggiorandone il quadro complessivo.
Conclusioni
Alea iacta est – Il dado è tratto.
Gaio Giulio Cesare
Questo sarà uno dei giudizi più difficili da esprime, specialmente per chi è un amante di vecchia data della serie Total War.
Tiriamo le somme su questo titolo aprendo con una personalissima speculazione: l’ultimo gioco di CA della saga dei Total War è stato un mezzo flop: questo non perché il gioco Troy: a Total War saga sia in assoluto mal riuscito, anzi sotto questo punto di vista riteniamo sia uno dei titoli più riusciti in un ottica di svecchiamento della serie e dell’introduzione di nuovi e diversi modi di approcciarsi al gioco. Non è stata molto fruttuosa la collaborazione con Epic Games Store e soprattutto l’idea di offrire il gioco al Day One completamente gratis, seguito poi al primo DLC anch’esso gratuito a fronte di una registrazione sul sito di Total War. Questo ha fatto si che il gioco abbia venduto davvero poco rispetto alle aspettative ma ha al contempo aperto la base di utenza a davvero molte più persone: non sappiamo quali possano essere le intenzioni sul lungo periodo, ma attualmente immaginiamo che i mancati guadagni di Troy abbiano pesato in bilancio.
Dobbiamo inserire la remastered di Total War Rome in questo contesto per arrivare a capire i pregi ed i difetti di questo gioco. Il lavoro sul piano delle nuove texture è sicuramente lodevole e il colpo d’occhio sulla mappa che soprattutto nelle battaglie è davvero migliorato esponenzialmente, ma le animazioni sembrano le stesse di 17 anni fa: macchinose, robotiche, che saltano all’occhio proprio in funzione della grafica migliorata.
Tecnicamente il gioco è sicuramente solido, tutti i problemi che affliggevano il vecchio titolo sono stati arginati, mentre le aggiunte inserite, dopo le prime settimane di exploit, sono state aggiornate e corrette: lo stesso non si può dire del bilanciamento di alcune unità che in alcuni particolari casi (come quello sopracitato) portano ad esperienze di gioco sicuramente particolari.