Il porting della Velocity Architecture presente nelle console Microsoft era inizialmente prevista per essere in dirittura di arrivo su Windows 10 sotto il nome di DirectStorage.
Lo stesso, per chi non lo sapesse, è una tecnologia Microsoft che permette alla GPU di poter accedere ai dati presenti nei dispositivi di archiviazione senza passare da CPU e RAM, quindi riducendo drasticamente i tempi di caricamento dei dati nei giochi e al contempo l’accesso di assets on-the-fly: l’Unreal Engine 5, non a caso, già lo supporta e ha mostrato come possa essere sfruttata la velocità dei dischi di archiviazione (oggi sostanzialmente inesplorata) per produrre scorci poligonali dalla varietà e dalla interattività fisica che eleva terribilmente il senso di realismo.
Purtroppo questa tecnologia non arriverà più su Windows 10, ma sarà implementata nativamente in Windows 11 e per poter funzionare necessiterà di un SSD NVMe da almeno 1TB ed una GPU che supporti le DirectX 12 Ultimate, quindi una GeForce RTX 20 o 30, oppure nel lato rosso delle cose, una Radeon RX 6000.
Dei requisiti questi che rendono il DirectStorage decisamente meno abbordabili di quanto non si pensasse inizialmente e con questi presupposti i tempi di adozione potrebbero essere molto dilatati.