Windows 11 e Dynamic Refresh Rate sul desktop, strizzando l’ occhio alle Gpu multi-chip.

by Francesco Viscardi
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Il tema della frequenza di aggiornamento dinamica è da tempo ormai sdoganato in ambito mobile, introdotta prima da Apple con il suo Ipad Pro 2017, seguita successivamente dalla piattaforma Android, che ha introdotto sul mercato sempre più Smartphone dotati di un pannello Oled, in grado di raggiungere elevate frequenze di aggiornamento e la possibilità sempre più concreta di modificare dinamicamente questo valore in base ai vari contesti di utilizzo.
Nonostante l’ambiente Windows sia stato il primo a beneficiare di pannelli ad elevate prestazioni, è solo con Windows 11 che il celebre sistema operativo si appresta a sfruttarlo al meglio, grazie all’ introduzione della nuova funzione DRR (Dynamic Refresh Rate) presente sulla prima versione Insider, rilasciata in questi giorni.
Microsoft, infatti, ha dedicato al DDR un post sul suo blog ufficiale, , nel quale descrive il suo funzionamento e come attivarla in pochi passaggi. Come si può intuire dal nome, si tratta di un sistema pensato per cambiare automaticamente la frequenza d’aggiornamento in base al contesto, in modo da bilanciare consumi e prestazioni.


Attivando il DDR, il nostro sistema deciderà in modo completamente autonomo, ad esempio, quando utilizzare i 60 Hz o i 120 Hz, lasciando che questi ultimi siano presenti esclusivamente nei contenuti che ne traggono un reale beneficio (ad esempio in ambito gaming), mentre verranno applicati i 60Hz in tutti gli altri scenari più tradizionali, come la scrittura o la classica navigazione web.
Oltre a questo, i 120 Hz verranno abilitati anche su azioni come lo scrolling e l’input penna (che sta prendendo sempre più piede, sul lato interattività e funzionalità), in modo da restituire una maggiore sensazione di fluidità.
Questa nuova funzione comporterà maggiore risparmio energetico, portando un non indifferente beneficio ai dispositivi alimentati a batteria, ma attenzione: ci sono alcuni requisiti per l’abilitazione di questa funzione, tra i quali sicuramente un monitor dotato di frequenza di aggiornamento adattiva (G-Sync/FreeSync), di almeno 120 Hz o superiore.  
In base alle notizie giunte in redazione proprio oggi, abbiamo scoperto che sarà presente un supporto per poter assegnare ogni software in esecuzione a Gpu diverse, il che fa capire senza minimi termini che a giovarne saranno sicuramente le schede grafiche multi-chip, ma questo aspetto ricordiamo, è ancora completamente da verificare.
Microsoft dal canto suo, segnala inoltre che per poter sfruttare la funzione DDR, dovrà essere installato sul sistema un driver grafico (WDDM 3.0), in grado di supportare la funzione e di star lavorando con i suoi partner affinché questo venga reso disponibile presto, per tutti gli utenti che stanno testando la versione Insider di Windows.

Abbiamo provato senza successo ad abilitare il DRR, ma questo al momento non è presente.


Allo stato attuale, infatti, non è sufficiente la presenza di un display con frequenza d’aggiornamento pari o superiore a 120Hz per accedere al DRR. Lo dimostra anche lo screenshot che abbiamo allegato, dove tra le opzioni dedicate al refresh rate (si trova sotto Impostazioni, Schermo, Avanzate) non è presente la voce dinamico, presente invece sulla pagina di supporto ufficiale di Microsoft e che potete visualizzare qui sotto.

Sulla pagina di supporto microsoft, fa la comparsa l’opzione Dynamic.


Appassionati del Vault, per il momento questo è quanto siamo riusciti a carpire e analizzare, ma sicuramente Windows 11 non mancherà di regalarci altre succulente sorprese. E voi lo avete già Provato?
Fatecelo sapere sulla nostra pagina Facebook, noi vi aggiorneremo appena ci saranno novità in merito a questa nuova funzione.




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