Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
DANG! | Devolver Digital | Steam | 19,99 euro | 08/07/2021 |
Oggigiorno, in un panorama in cui proliferano come formiche titoli indie dal basso budget e dalla resa altalenante, è assai difficile sorprendersi quando ne spunta un altro dal mucchio. E se è vero che in quel mucchio esistono delle vere e proprie perle di complessità e bellezza, come Journey, con il suo comparto visivo piacevole ed un incedere senza spiegazioni di sorta che, tuttavia, lasciava spazio all’interpretazione, è altresì un dato di fatto come purtroppo a volte ciò che emerge dalla massa sia qualcosa che è difficile catalogare se non come poco ispirato. Ma a questo punto vale la pena porsi una domanda, ed a conti fatti è la medesima che ci facciamo ad ogni recensione: a quale di queste categorie appartiene Boomerang X? O, piuttosto, è possibile categorizzare questo gioco in una di queste due categorie? Per scoprirlo non dovrete far altro che continuare a leggere, amici del Vault.
Narrazione silenziosa…o del tutto assente?
E’ alquanto difficile in realtà parlare della trama di questo titolo, e questo dipende da un unico quanto semplicissimo fattore: non sembra nemmeno esserci una trama. Questo almeno se escludiamo l’incipit del filmato introduttivo, nel quale vedremo una barca solcare un mare in tempesta, fino a naufragare su quella che sembra essere a tutti gli effetti un’isola deserta. Nessun dialogo, nessun obiettivo, nessun prompt a schermo se non quelli necessari al gameplay. Ma il tutto viene lasciato ad un contesto del tutto aleatorio, in cui non si ha alcuna idea di cosa si stia facendo, o perchè. Certo, si potrebbe arrivare a supporre che lo scopo del gioco sia quello di fuggire dall’isola, ma non lasciamoci ingannare; non stiamo parlando di un titolo come Dark Souls, nel quale non vengono fornite spiegazioni al giocatore ma gli viene comunque dato un accenno di trama e un obiettivo. Qui il giocatore viene lasciato completamente a sé stesso, senza direzioni né descrizioni da leggere per poter dedurre cosa fare e perchè.
Insomma, la maggior parte del tempo la passeremo dunque ad affrontare orda dopo orda le creature nere come la pece che infestano l’isola sulla quale siamo naufragati, e sarà solo dopo qualche tempo che incontreremo Tepan, dalla bocca del quale apprenderemo cosa sia successo all’isola ed alla civiltà di Yoran Mantid, lasciandoci poi il compito di esplorarla per conto nostro. Il problema, in questo caso, risiede nel fatto che spesso e volentieri sarà proprio Tepan stesso a rivelarci i dettagli di un luogo o di una particolare struttura, togliendo in buona parte il gusto dell’esplorazione e della speculazione. Certo, non si tratta di un reale problema nel caso ci interessi solo arrivare fino alla fine del gioco, ma lo diventa nel caso fosse nostro interesse scoprire autonomamente la storia dell’isola e dei suoi abitanti, nonché la sua lore, che potremo in parte apprendere grazie a Tepan, ancora una volta.
You spin me right ‘round, baby, right ‘round
Come detto, in Boomerang X si viene gettati nel gameplay senza sapere come o perchè, anche se bisogna dire che effettivamente questo può essere considerato un pregio. Lo stesso costituisce l’impalcatura sulla quale si fonda questo titolo, che alterna fasi di esplorazione più ragionata e contemplativa, nella quale potremo e dovremo studiare l’ambiente circostante ed interagire con esso. Ma andiamo con ordine.
Il core del gameplay di Boomerang X si divide in due macro sezioni ben distinte: esplorazione con annessa risoluzione di enigmi ambientali e combattimenti, in una maniera non dissimile, con le dovute proporzioni, a quanto accadeva in Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, rilasciato per Playstation 2. Entrambe queste sezioni saranno ovviamente accompagnate dall’utilizzo del nostro boomerang, da cui il gioco prende il nome, che ricorda molto da vicino uno Shuriken della tradizione giapponese, a livello di design, con l’unica differenza di essere molto più grande.
Questo potrà essere lanciato per colpire determinati obiettivi, tramite la pressione del tasto sinistro del mouse, o fatto roteare per essere caricato e successivamente lanciato, in modo da conferirgli maggiore potenza. Facile capire, a questo punto, come l’utilizzo di questo strumento così particolare rivesta un ruolo di capitale importanza all’interno del gameplay, e nel corso dell’esplorazione, man mano che avanzeremo nei livelli, potremo trovare alcune stazioni che tramite un semplicissimo quanto piuttosto intuitivo sistema di immagini svolgeranno il ruolo di tutorial per le nuove tecniche di lancio del boomerang che sbloccheremo ad ognuno di questi checkpoint. Si va dalla possibilità di farlo roteare per ritardarne il lancio e conferirgli maggiore potenza, passando per la possibilità di richiamarlo immediatamente dopo il lancio e, caratteristica piuttosto interessante, alla possibilità di eseguire un comodo teletrasporto nel punto in cui si trova il boomerang dopo averlo lanciato.
Di volta in volta, man mano che sbloccheremo queste nuove abilità, ci verrà proposta una sezione di gameplay nella quale avremo modo di far pratica con l’abilità appena acquisita, e nel caso dovessimo fallire, magari finendo contro degli ostacoli, non dovremo preoccuparci, perchè all’interno dei livelli sono presenti dei punti luminosi dove, sostando sufficientemente a lungo, saremo in grado di ripristinare un certo quantitativo di vitalità.
La fase esplorativa, non disponendo di dialoghi o direzioni, risulta essere piuttosto monotona e fine a sé stessa, e consisterà unicamente nell’avanzare negli scenari che ci verranno proposti, risolvendo lungo il cammino enigmi ambientali che ci consentiranno l’avanzamento. Gli enigmi in questione richiederanno, molto spesso, una buona dose di riflessi per essere superati, piuttosto che vero e proprio ragionamento, e saranno sempre e comunque risolvibili grazie al nostro fidato boomerang, dotato di poteri apparentemente magici.
Sull’altro piano della bilancia ci sono invece i combattimenti, che a differenza di quanto accade nelle fasi esplorative, dove potremo anche fermarci per contemplare l’ambiente che ci circonda, non ci permetteranno lussi di sorta. Se all’inizio i combattimenti contro i nemici si dimostreranno essere semplici, perfino banali, al punto da risultare battibili semplicemente rimanendo fermi e lanciando il boomerang contro di loro, basterà proseguire qualche decina di minuti per rendersi conto di come Boomerang X non sia affatto un gioco semplice. Il combattimento ci richiederà infatti di avere riflessi fulminei e di essere in grado di prendere decisioni altrettanto fulminee. Il sistema di combattimento di questo titolo è ostico da padroneggiare appieno, e pur non raggiungendo la profondità e la complessità di giochi come i Soulslike capiremo ben presto come potremo e dovremo utilizzare ogni singola tecnica a nostra disposizione tramite il boomerang per avere ragione delle orde di nemici che ci troveremo ad affrontare.
Orde, proprio così. All’inizio di questa recensione abbiamo citato Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, e non si è trattato di un paragone a caso. Proprio come in Prince of Persia, infatti, i livelli di Boomerang X sono totalmente privi di nemici, il che consente al giocatore di focalizzarsi unicamente sugli enigmi ambientali e sulla prosecuzione all’interno degli scenari. Arrivando in determinate zone si innescherà automaticamente uno scontro, che ci richiederà di uccidere un determinato numero di nemici nel corso delle varie ondate che arriveranno, ognuna composta da un numero maggiore di avversari e, di conseguenza, con l’obbligo di agire e pensare in fretta per tirarsi fuori d’impiccio.
In definitiva, la risposta dei comandi e più che buona e le combinazioni di tasti sono facili da assimilare e mai difficili da eseguire, salvo qualche eccezione, e al netto di una curva della difficoltà impostata verso l’alto per quanto riguarda i combattimenti, possiamo definire il gameplay come ben realizzato e di buona resa, pur nella sua estrema semplicità strutturale. I problemi, quelli gravi, arrivano quando si va a guardare la realizzazione tecnica.
Tecnica
Processore | Ryzen 5 2600 3,4Ghz |
Scheda Grafica | AMD Radeon Sapphire 5700 XT Nitro + 8gb |
Ram | Trident Z G-Skill 16gb 3000Mhz CL16 |
Hard Disk | WD Blue SSD M.2 1tb |
Non frantendeteci: il gioco scorre in maniera estremamente fluida. I requisiti hardware, del resto, sono decisamente irrisori, e perfino una macchina assemblata all’inizio del decennio scorso potrebbe reggere tranquillamente Boomerang X, in termini di potenza e di resa visiva. Il menu delle impostazioni grafiche è scarno, del resto non è che serva molto. L’impatto grafico di questo titolo è particolare, ed in qualche modo ricorda titoli come The Wolf Among Us e The Walking Dead della Telltale, con forme, colori e illuminazione non tendenti al realismo ma, piuttosto, sapientemente mescolate per dare l’idea di un ambiente ora più cupo ora pregno di magia, ora spoglio ora claustrofobico, riuscendo sempre a rendere in maniera ottima l’atmosfera che si sta cercando di comunicare. Abbiamo parlato di problemi, però, ed è arrivato il momento di esporli.
Innanzitutto bisogna precisare che Boomerang X è un gioco con una visuale in prima persona. E se questo non è di per sé un problema, a seconda del gusto personale, lo diventa nell’istante in cui l’inquadratura stessa viene sfruttata in un modo talmente errato da essere quasi criminale. Già dai primi momenti di gameplay è possibile accorgersi di come a schermo sia presente una distorsione piuttosto intensa, che sfasa completamente l’immagine dando quasi l’impressione che si ha nel guardare attraverso lo spioncino della porta di casa. E sciaguratamente si tratta di un qualcosa che non è possibile disattivare dalle opzioni di gioco. Se questo sia il modo in cui gli sviluppatori volevano rendere l’atmosfera del titolo non possiamo saperlo, quello che però possiamo sapere è che questa fastidiosa distorsione porta due effetti collaterali.
La distorsione dello schermo qui è ben visibile, dando l’impressione che dal punto di vista del giocatore parta uno zoom out colossale.
In primo luogo rende assai complicato orientarsi, talvolta, e non saranno rare le volte che proprio per colpa di questo effetto a schermo ci ritroveremo a non sapere come siamo girati e dove, costringendoci magari a procedere per un percorso salvo poi dire “ma di qui ci ero già passato” e rifare la strada daccapo. Il secondo, e ben più sgradevole, è il senso di forte nausea che si innesca inevitabilmente con questo tipo di setting. gli spostamenti, lo abbiamo detto, sono estremamente veloci, ed è proprio lo spostamento a grande velocità, unito alla distorsione dello schermo, che rende difficile giocare per periodi prolungati, pena il provare un vero e proprio malessere fisico che, per chi scrive, si è protratto per diverse ore dopo soli venti minuti di gioco. E quello che più infastidisce, in tutto questo, è che sarebbe bastato molto poco, come una semplice opzione per disattivare la distorsione dello schermo. Opzione che, ahimè, non è presente.
Conclusioni
Cosa dire, dunque, in conclusione? Boomerang X è un gioco che ci prova a realizzare un lavoro di qualità a basso budget, e sicuramente è lodevole lo sforzo degli sviluppatori nel confezionare un titolo con un gameplay così ben congegnato, semplice da comprendere e metabolizzare ma al contempo difficile e complesso da padroneggiare nel suo utilizzo. La narrativa, affidata in buona parte all’esplorazione e per il rimanente agli npc risulta essere talvolta un punto debole del gioco, senza tuttavia esserne un difetto in senso assoluto. Peccato per la distorsione dello schermo, con tutti i malesseri che si porta dietro, finendo inevitabilmente per abbassare il valore complessivo di quello che, altrimenti, sarebbe stato un titolo molto più godibile.