Sono passati più di due anni, da quando THQ Nordic ha acquisito i diritti sull’IP di Outcast e i frutti di quel sodalizio con il team di sviluppo Appeal Studios potrebbero essere in procinto di sbocciare, dato l’annuncio del secondo capitolo del franchise.
Outcast 2 – A New Beginning ha fatto la sua comparsa nel recente showcase indetto per celebrare il decimo anniversario del publisher austriaco con un trailer alquanto intrigante, anche se poco esplicativo. Nonostante gli scorci sul gameplay fossero quasi del tutto assenti, è comunque possibile farsi un’idea della strada intrapresa per questa seconda iterazione di quello che si ricorda come un vero e proprio cult storico, a suo tempo pionieristico dal punto di vista tecnico.
Se è vero che la tiepida accoglienza di quel “secondo contatto” a opera di Big Ben Interactive ha evidenziato un generale disinteresse tra il pubblico odierno, c’è da dire che ad Outcast va indubbiamente riconosciuto il merito di aver interpretato in prima istanza e con grande credibilità ludica, la libertà di poter esplorare un mondo aperto. Proprio per questo motivo non escludiamo che possa finalmente tornare sulla scena degli action/adventure reclamando di diritto il successo mai commercialmente riconosciutogli.
Quanto rivelato in sede di annuncio non ci consente ancora di spingerci oltre un certo limite sulla bontà ludica e sulle peculiarità del titolo in arrivo per PlayStation 5, Xbox Serie X/S e PC. Sembrerebbe anzi che, per ora, la comunicazione verta più sull’aspetto narrativo ed estetico della produzione. Il trailer ci mostra con grande efficacia registica tutto il fascino di un mondo lussureggiante e incontaminato, dove la tecnologia avanzatissima dei Talan si fonde con i retaggi di una civiltà a noi del tutto aliena, ma quasi familiarmente primitiva, in una retrofuturismo tribale e seducente.
Se nell’opera del 1999 (così come nel remake del 2017) al giocatore era affidata la necessità di imparare il linguaggio della civiltà aliena in questione, dovendo poi ricostruire da sé le indicazioni ottenute dai PNG per orientarsi nella mappa a mondo aperto, la vera scommessa, a questo punto, è da giocarsi proprio sul fronte dell’interazione con gli abitanti del pianeta.
Benché possa oggigiorno sembrare quantomeno anacronistico un sistema così poco immediato, ci aspettiamo che il team di Appeal – con il supporto di THQ Nordic – possa approdare ad una nuova soluzione narrativa che tenga conto dei vecchi fasti del titolo, raggiunti proprio con questa formula allora innovativa, ammodernandosi però con il pretesto di approfondire la cultura dei Talan.
Per quanto incisiva e spettacolare sia stata la presentazione di questo ritorno di fiamma, ad ora mancano purtroppo sostanziali indizi sulla sua struttura ludica. Dando per scontato che l’impianto di gioco si basi anche questa volta su un open world vasto e ricco di personaggi con cui interagire, conservando di fatto la cifra stilistica del primo Outcast, non ci è dato sapere molto sulla qualità effettiva della componente action, né di quella legata alla progressione.
Benché sia tuttora da ricordare come un importante punto di svolta per il genere action/adventure, il titolo del 1999 mostrava il fianco nelle sequenze di shooting, il cui andamento claudicante e poco responsivo non è stato limato neppure dal remake di Big Ben Interactive. Da questo punto di vista però, il trailer fa ben sperare. Pur non trattandosi di estratti di gameplay, il tenore dell’avventura sembra essere decisamente più incalzante, sorretto da un sistema di shooting in terza persona che potrebbe dare grande forza espressiva alla natura action dell’opera in divenire.
Proprio in quest’ottica non possiamo aspettarci altro se non un ricco compendio di strumenti e armi da far imbracciare a Slade, il quale per ora ha mostrato di avvalersi di una pistola laser letale quanto pratica, uno scudo energetico ad ampio spettro (riesce a coprirlo quasi interamente) e un comodissimo sistema di propulsione che gli consente di muoversi piuttosto agilmente tra le coperture.
Pochi gli scorci sul level design, che però possiamo intuire sia ben strutturato, in virtù della generosa spazialità incarnata dal concept e ancora meno sull’entità ed il ruolo che avrà l’interazione con i personaggi, altro grande elemento distintivo del primo capitolo.
Appassionati del Vault, per il momento non ci resta che godere appieno del trailer di annuncio di Outcast 2 e quello riguardante le prime ambientazioni, che vi abbiamo inserito in questo articolo.
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e voi…avete giocato il primo titolo del 1999?
Presente, sul mitico K6-2 333 Mhz 😉