Despot’s Game Review

by Splintell
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
Konfa GamestinyBuildSteam12,49 euro14/10/2021

Tiny Build è oramai una presenza fissa sul nostro sito, complice un parco titoli sempre in continua espansione; nel mucchio di proposte totalmente dimenticabili (Startup Panic, Hellpoint, Hello Puppet) o addirittura irritanti (Totally Reliable Delivery Service), spesso ci ha saputo sorprendere con proposte davvero al di sopra delle aspettative (una su tutte Cartel Tycoon) o vere e proprie gemme del genere Indie come Black SkyLands.

Il periodo 2010-2020 è stato sotto certi aspetti il decennio della riscoperta del genere Rogue-Like, una tipologia di game design appartenente al passato che ha prepotentemente conquistando i cuori di tutta una nutrita fetta di gamer, sia nostalgici di quell’esperienza lontanissima degli anni ’80 (e di tutto il filone di giochi ampiamente ispirati al D&D), sia soprattutto delle nuove generazioni.
Undertale, The Binding of Isaac, Slay the Spire, Hades, Enter the Gungeon, Loop Hero…sono solo alcune dei giochi che hanno tenuto gli amanti del genere incollati ai proprio PC per interminabili ore, grazie alla peculiarità che ogni Rogue-Like che si rispetti possiede: l’infinita rigiocabilità del titolo e la costante e perenne certezza che la morte è la nostra compagna di viaggio preferita, pronta a farci visita ad ogni singolo errore.
Un sistema punitivo spesso al limite del masochismo (altro che Dark Souls) o l’infinità di percorsi generati randomicamente sono la chiave del successo di questo genere al quale viene aggiunto un ulteriore piccolo, ma promettente, tassello.


AMBIENTAZIONE E STORIA


Avete presente quell’avvilente sensazione di essere intrappolati in una routine in cui ogni singola azione vi mette davanti a dei bivi che in realtà non portano a nessun posto?
Bene, benvenuti all’Inferno di Despot Game in cui la sola cosa certa è che dopo la morte…si ricomincia dal primo livello.

La torture psicologiche più efficace di tutte si chiama speranza, ed è letteralmente la prima cosa che ci viene estirpata tra una battuta e l’altra: ma noi siamo giocatori e sappiamo per certo che non importa quanto lungo e tortuoso sia un cammino, c’è sempre una fine (bella o brutta che sia).
La speranza di vincere il Despot Game, di battere l’ultimo nemico è la piccola luce in fondo al tunnel. Noi dalla nostra possiamo solo crescere in numero ed in potenza (limitata dagli equipaggiamenti che oltre il livello leggendario non vanno), ma le risorse (ovvero banalmente il cibo per la nostra armata) sono estremamente limitate.


GAMEPLAY E MODALITA’ DI GIOCO


Ma come si gioca a questo Despot’s Game?
Bhe c’è lo dirà direttamente il signor Despot all’inizio della nostra avventura: avete una valuta in gioco (i classici token o monete) con cui comprare al negozio ogni qual volta che ripulite una stanza, piccoli omini rosa e armi oppure in alternativa cibo per la vostra armata. L’obiettivo per procedere avanti nel migliore dei modi è appunto quello di riuscire a gestire la vostra orda di minion in maniera sostenibile: un numero troppo alto di unità consumerà troppo rapidamente le vostre scorte di cibo e sarete costretti a sacrificare unità per sfamare le restanti; di contro un numero troppo basso verrà decimato troppo facilmente dagli scontri stanza dopo stanza senza darvi la possibilità di reintegrarla al negozio.

Il gioco in realtà è davvero semplice nella sua esecuzione, gli scontri sono gestiti in maniera automatica e la sola nostra azione si limita al posizionamento prima di uno scontro, avendo come unica informazione la posizione ed il numero di nemici che andremo di volta in volta ad affrontare (ma non il loro tipo, cosa che potrebbe destabilizzare la nostra strategia).
La nostra abilità viene messa alla prova invece nella parte gestionale del gioco. Come già detto prima il nostro compito consisterà principalmente nella scelta di una strategia sulla base degli oggetti che troveremo disponibili per l’acquisto di volta in volta. Questo perché in maniera analoga ad un GDR ogni oggetto che andremo a comprare ed equipaggiare andrà a trasformare il nostro omino rosa (chiamato novellino) in un personaggio appartenente ad una classe vera e propria: ci sono in totale 10 classi caratterizzate da 5 oggetti ciascuna e la combinazioni di oggetti differenti appartenenti alla stessa classe ci sblocca delle abilità passive man mano più performanti. combinare tank con tiratori e guaritori potrebbe essere la scelta più ovvia ma non dimentichiamoci che abbiamo una varietà di scelta estremamente ampia tra maghi, lanciatori, combattenti, evocatori, ninja, scienziati e spadaccini.

Il gameplay in generale consiste in questo: ideare un piano di attacco sulla base degli oggetti che siamo stati in grado di acquistare dai vari negozi e riuscire ad alimentare la nostra armata andando di volta in volta a sostituire i caduti con altra carne fresca mentre attraversiamo l’infinità di stanze fino all’ipotetica cima, quella in cui dovremmo affrontare il creatore stesso del gioco, Despot in persona.

L’esperienza è totalizzante, velocissima ed estremamente coinvolgente. I diversi approcci possibili e le stanze sempre diverse da piano a piano sia per mostri che per disposizione creano perfettamente l’illusione di un’esperienza praticamente illimitata e sempre diversa.
Non dimentichiamoci del Multiplayer che è disponibile in questa fase di open beta che per adesso si limita solo a degli scontri randomici ma che in futuro potrebbe portare a delle vere e proprie classificate in modalità “last minion standing”.


TECNICA


Sistema Prova
Processore: Ryzen R7 5800H
Scheda Grafica: RTX 3070 140 watt TGP
Ram: 16 GB cl22 da 3200 MHz
Archiviazione: SSD NVME 1 TB

Cominciamo dalla parte semplice: il gioco è esattamente come lo avete visto in video, nulla di più e nulla di meno. Questa semplicità, unita alla scelta grafica dei 16 bit, rende il tutto estremamente leggero e fluido su praticamente qualunque macchina (credo che MSI Afterburner sia arrivato a segnarci 1200 fps con un utilizzo CPU e GPU praticamente in IDLE).

Le musiche che compongono la colonna sonora sono da cabinato Arcade e dobbiamo ammettere che nonostante sia tutto un altro genere, creano davvero una bella atmosfera veloce ed incalzante mentre si ripuliscono le stanze, davvero decisamente azzeccate.
Sul comparto grafico siamo sulla piena sufficienza: è tutto funzionale e pratico, oltre che minimalista. la scelta dei 16 bit rimane coerente in tutta l’esperienza ed è davvero ben realizzata, anche se unica piccola nota di demerito sono le scritte che tendono a non leggersi molto bene a causa dei bassissimi numeri di pixel e di alcune scelte di colori troppo scure. Gli omini rosa shocking sono il tocco di colore che non ti aspetti ma che rientrano perfettamente nella palette colori dominata principalmente dai toni freddi.


CONCLUSIONI


Se un gioco al primo avvio vi tiene incollati per oltre 2 ore tanto da farvi dimenticare che quello che avete davanti è un titolo da recensire, potremmo affermare che abbia davvero colto nel segno!

Estremamente veloce, 0 tutorial invasivi e noiosi, ogni incontro quick time event è da sbellicarsi dalle risate per il Black Humor di cui abusa senza vergogna, c’è la spada laser rossa di Kylo Ren assieme ad un tipo che come arma usa dei pretzel, continue citazioni dal mondo pop e dei videogiochi (la prima sub quest con il T Virus e gli zombie di Resident Evil), lattughe assassine e cultisti di C’Thulu. C’è davvero di tutto e va benissimo, perché signori e signore, questo è l’inferno nella quale tutti, finti buoni e cattivi veri, siamo diretti e c’è solo una via d’uscita (forse).

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