Ci sono poche cose che sono assolutamente certe nella vita. La morte e le tasse sono senza dubbio due di queste, ma volendo rimanere in ambito gaming potremmo sicuramente citare l’uscita di titoli come Assassin’s Creed e Call of Duty. Queste due serie, più di qualsiasi altra, sono diventate negli anni il simbolo di ciò che significa “battere il ferro finchè è caldo”, o come direbbero alcuni “mungere un franchise finchè rende“. Quale che sia la prospettiva più corretta è innegabile che nell’ambito degli sparatutto in prima persona Call of Duty sia divenuta un punto fermo, una certezza, al punto da assurgere nel tempo alla nomea di serie cardine del genere. O almeno una delle serie cardine. Il vero problema però è che oltre alla cadenza annuale delle proprie uscite, la fortunata serie Activision si porta appresso anche altre certezze non propriamente lusinghiere, come l’eccessiva tossicità della community e la presenza fastidiosamente intensa di cheater di vario tipo. E forse questo è proprio uno dei fattori che hanno portato l’ultimo nato in casa Activision, Call of Duty Vanguard, a non raggiungere i risultati di vendite che si sarebbe sperato di ottenere. Ma è davvero solo la presenza dei cheater e la tossicità della sua community ad essere la causa di questo calo di vendite? Forse no, ma andiamo con ordine, come sempre.
Innanzitutto è bene mettere le mani avanti, e toglierci subito un’incombenza dicendo che Call of Duty non è stato l’unico titolo ad avere vendite al di sotto delle aspettative, quest’anno. Secondo i vari report infatti, pare che anche il blasonato Farcry 6 non abbia soddisfatto appieno le aspettative della casa madre, così come anche Battlefield. Titoli come i recentissimi remake dei giochi di quarta generazione di Pokémon, Perla Splendente e Diamante Lucente, hanno invece fatto un vero e proprio boom di vendite, nonostante alcuni pareri contrastanti di pubblico e critica. Ma allora dove sta il nucleo del problema? Ebbene, piuttosto che limitarci ad una semplice supposizione possiamo invece affidarci ai dati rilevati nel corso di alcune indagini fatte proprio presso l’utenza abituale di Call of Duty, alla quale è stato chiesto in maniera esplicita e diretta perché non avesse acquistato l’ultimo uscito della serie. E i risultati, c’è da dirlo, potrebbero sorprendere diverse persone.
L’indagine si è svolta con un campione di 671 persone, delle quali 284 hanno dichiarato di aver acquistato un titolo della serie Call of Duty negli ultimi anni. Di queste persone, però, solo 59 persone (21%) hanno acquistato Call of Duty Vanguard. Cosa è successo, quindi? Perchè delle persone che hanno acquistato un titolo della serie negli ultimi anni un impressionante 79% non ha ritenuto opportuno spendere i propri soldi per comprare Vanguard? Ebbene, vediamo di scavare un po’ più a fondo nella questione.
Una maggioranza del 55% degli utenti, ai quali è stata comunque concessa l’opportunità di dare più di una risposta, ha detto che molto semplicemente non ha acquistato Vanguard perché impegnata a giocare ad altri titoli. Motivazione, questa, che ha un suo senso logico vista la mole di giochi usciti nel corso del 2021, ma che va in contrapposizione con le vendite ben più che semplicemente incoraggianti avute dai titoli Pokémon. Non può certo essere questo l’unico motivo, non credete? E infatti non c’è solo questo, perchè scavando più a fondo sono emersi altri fattori decisamente interessanti. Com’è possibile notare dal grafico qui sopra, derivante dall’indagine svolta da Gameindustry, un 14% di utenti si sente pienamente soddisfatto di Warzone, che lo ricordiamo è un free to play battle royale. Che sia dunque la possibilità di giocare gratis ad un titolo che ha minato le vendite di Call of Duty Vanguard? Del resto la possibilità di fruire gratuitamente di un titolo è sicuramente ghiotta, e come il mercato insegna il concetto di game as a service rende sia in termini di utenza che di introiti, perché naturalmente ciò che non entra in cassa con l’acquisto -inesistente- del titolo viene poi rifatto tramite le microtransazioni di cui il gioco stesso è infarcito. Loot box, skin, moneta in-game e chi più ne ha più ne metta.
Sempre basandoci sull’indagine in oggetto, possiamo notare come un sorprendente 34% abbia dichiarato che il franchise sia semplicemente venuto a noia, mentre un 24% delle risposte ha puntato il dito contro lo scarso interesse nei confronti della seconda guerra mondiale, percentuale dalla quale è anche emerso che nemmeno i giochi precedenti ricalcanti questo periodo storico sono risultati particolarmente interessanti. Un 20% di utenti, poi, ha semplicemente dichiarato di non aver acquistato il titolo a causa delle recensioni non propriamente lusinghiere che ha ricevuto.
Anche il fattore concorrenza è da prendere in considerazione, soprattutto se si considera che Call of Duty è si una serie cardine del genere sparatutto, ma non è certo l’unica sul mercato. E questo è ulteriormente dimostrato da un 11% dell’utenza, che ha dichiarato di non aver acquistato il titolo a causa dell’attesa di altri giochi. Di questi utenti, poi, un 38% ha dichiarato che preferiva aspettare Halo Infinite, mentre un 25% ha invece dichiarato di preferire Battlefield 2042. Anche gli scandali avvenuti negli scorsi mesi hanno sicuramente influito in qualche modo, sebbene in minima parte, in quanto un 6% dell’utenza interrogata ha dichiarato di non aver acquistato Vanguard per negare il proprio supporto ad Activision Blizzard a causa della sua politica aziendale e del trattamento riservato ai suoi dipendenti.
E arriviamo infine a quelle che sono state le motivazioni di minore rilevanza, con appena un 4% di utenti che non ha acquistato Vanguard per via del prezzo, mentre un 2% ha ritenuto che la campagna single player non fosse sufficientemente appetibile. Secondo il 2% degli utenti la motivazione è da ricercarsi nella dimensione eccessiva del download mentre è appena il 3% la misura degli utenti che, come avevamo anticipato ad inizio articolo, preferisce tenersi a distanza a causa della presenza di cheater e simili.
Insomma, osservando questi dati possiamo renderci conto di come ci sia tutta una pletora di motivi per il lancio sotto tono di Call of Duty Vanguard, sebbene “sotto tono” non renda decisamente giustizia al concetto, dal momento che si tratta del lancio peggiore avuto da un titolo della serie negli ultimi 14 anni. A giudicare dalle percentuali possiamo sicuramente affermare che sia stato commesso un passo falso da Activision, che non ha saputo rendere le cose sufficientemente interessanti per la propria utenza. Ma a questo punto lasciamo giudicare voi, amici del Vault: siete d’accordo con i pareri espressi nell’articolo? Oppure ritenete che la causa dello scivolone preso da Vanguard sia da ricercarsi altrove? Quale che sia la risposta fatecelo sapere nella sezione commenti e discutiamone insieme!
Prima o poi la ripetizione pedante ti si ritorce contro..
E’ interessante notare, però, come giochi sempre uguali a sé stessi nella sostanza, come i giochi di calcio, wrestling e via dicendo, continuino ugualmente ad avere un vastissimo pubblico e ottime vendite. Viene da domandarsi a questo punto quale sia il fattore discriminante fra le due realtà, perché personalmente in questo senso vedo usare due pesi e due misure
Condivido, ma anche i giochi di calcio o di altri sport, pur non potendo in effetti mutare molto nella sostanza, hanno annate di stanca, per riprendersi poi con innovazioni più “vere”