Tirando le somme
Come era prevedibile vista la mole di problemi riscontrati durante le oltre 80 ore dedicate al nuovo Battlefield 2042, le considerazioni finali non saranno di certo lusinghiere, anzi.
Prima di arrivare alle conclusioni però, una cosa va detta in tutta onestà: nonostante tutto, il gioco lo abbiamo provato per davvero tanto tempo (rispetto a quanto noi stessi pretendiamo per una analisi completa di un nuovo gioco) e continueremo a giocarci perché in fin dei conti ha le potenzialità per essere davvero un bel gioco.
Detto questo non vogliamo soprassedere o chiudere gli occhi di fronte alle gravi ed inabilitanti mancanze sia tecniche che di design, ma l’esperienza totale, in potenza, è davvero buona. Siamo certi che DICE sia al lavoro fin dal day one per mettere mano al loro prodotto e renderlo, dopo parecchio tempo e davvero tante patch, quello che noi tutti giocatori abbiamo visto nei vari trailer di lancio.
Strano ma vero siamo, inoltre, convinti che la maggior parte dei problemi non siano dovuti a difetti del codice o cattiva programmazione: il grosso dei bug e dei momenti tragicomici vissuti in questo mese sono causati principalmente da un’infrastruttura server inadeguata a gestire la nuova (ed unica fin ora) modalità di gioco da 128 player.
Questo è un fatto assodato che chiunque può verificare semplicemente andando a selezionare la modalità Coop con i bot: sebbene una certa legnosità delle animazioni, la mancanza di hit-marker e della registrazioni effettiva dei colpi la si riscontra pure li, per quasi tutto il resto l’esperienza di gioco e davvero limpida e performante, quella che tutti abbiamo preteso al lancio.
Questo è un problema sia semplice da risolvere teoricamente quanto estremamente complicato e dispendioso da attuare praticamente poiché l’unica soluzione pratica ad oggi sembra essere quella di migrare il gioco su dei server più performanti (migrarne fisicamente i dati, su altre macchine che andrebbero acquistate/affittate e gestite) di quelli attuali.
In definitiva quello che possiamo dire a te, caro lettore, è di considerare bene l’acquisto (o l’abbonamento all’EA Plus) del gioco.
Non stiamo parlando del Warzone Killer, non gli si avvicina neanche lontanamente, ma l’esperienza è davvero completa.
Certo, chiunque abbia annunciato questo gioco come la lettera d’amore ai fan di Battlefield dovrebbe sotterrarsi 5 metri sotto terra dalla vergogna, ma crediamo davvero che un’appassionato della saga possa trovare tutto quello che ha sempre cercato, grazie soprattutto alla modalità Portal e alle sue infinite combinazioni, dal revival di celebri battaglie (Confine sul Caspio, Offensiva delle Ardenne, El Alamein, Porto di Arica) fino alle più bizzarre esperienze che la fantasia dei giocatori sarà in grado di concepire.