Trash Sailors Review

by Francesco Viscardi
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
fluckyMachinetinyBuildSteam16,79 Euro16/12/2021

Trash Sailors è uno di quei titoli di cui non si sa bene cosa pensare, finché non ci si mette effettivamente mano.
Parliamo infatti di un prodotto che sembra proporre un concept interessante, ma di cui è difficilissimo farsi un’idea precisa fino alla prova sul campo. Sviluppato dalla software house Polacca fluckyMachine, distribuito agli utenti alla fine dello scorso anno (per la precisione il 16/12/2021) da tynyBuild e che abbiamo avuto il piacere di provare in versione Steam.
Quindi, come detto sopra, non ci resta che salire a bordo di improbabili vascelli, a prima, a ma anche a seconda, vista sgangherati e che sembrano affondare da un momento all’altro, e salpare con i coraggiosi marinai di Trash Sailors.


UN FUTURO POST APOCALITTICO


Nonostante l’apparenza cartoonesca e divertente, Trash Sailors ci proietta in un futuro distopico decisamente apocalittico: gli esseri umani hanno continuato a inquinare i mari per anni, buttando negli oceani rifiuti di ogni tipo.
Questo ha portato alla creazione di tsunami immensi, fatti di acqua e rifiuti, che hanno invaso le città del mondo e distrutto tutto. I sopravvissuti sembrano quindi ricorrere a navi o zattere di fortuna, in modo da spostarsi tra i vari luoghi ormai inagibile, nel tentativo di ricreare una società che vada oltre la sopravvivenza.
Nel corso dei livelli, infatti, capita spesso di vedere edifici semi sommersi come ostacoli, o foreste che però sono ormai del tutto non abitabili e desolate.

Allo stesso modo, le risorse da raccogliere saranno rifiuti veri e propri. Nonostante non si prenda mai sul serio, quindi, Trash Sailors ci butta in un futuro amaro, dove ormai la propria zattera diventa l’unica isola di salvezza.
In ogni caso, siamo di fronte solo a una semplice contestualizzazione narrativa, che dopo il primo breve video introduttivo non diventa mai rilevante in alcun modo nel gameplay.


TANTO DA FARE IN COSI’ POCO TEMPO


Come è ormai ovvio, il titolo Tinybuilds, punta praticamente tutto sul gameplay, che sembra essere pensato soprattutto per giocare in compagnia, con tre o quattro giocatori. Trash Sailors, quindi, si ispira al filone di party games come Overcooked, dove bisogna gestire un certo numero di risorse in uno spazio limitato, riuscendo a destreggiarsi tra vari compiti contemporaneamente.

Di base, ogni livello ci vede andare da un punto A a un punto B, proseguendo sempre dritti, in un immenso corridoio larghissimo. Questo scenario, però, è anche pieno di ostacoli e minacce di ogni tipo, che vanno da semplici edifici su cui ci si può schiantare, ai coccodrilli, passando per pirati che assaltano la zattera urlando pernacchie (Eh già!).
A tutto questo si aggiungono le meccaniche di gestione della zattera stessa. Questa è infatti composta da diversi riquadri, i quali vengono distrutti ogni volta che si subiscono danni di vario tipo. Schiantarsi contro un ostacolo, farsi prendere da un coccodrillo o altri pericoli possono distruggere vere e proprie sezioni di zattera, che vanno poi ricostruite utilizzando delle risorse. Proprio per la raccolta di queste ultime entra in gioco l’altra meccanica fondamentale di Trash Sailors.

In ogni partita, infatti, la nostra zattera continuerà a muoversi in avanti senza mai fermarsi. Sparsi per il livello, però, ci sono diversi rifiuti, che possono essere raccolti al volo lanciando un rampino.
Non basta raccogliere qualsiasi rifiuto però: il nostro robot al centro della zattera ci indica degli oggetti specifici che, una volta raccolti, vengono convertiti in risorse. Queste, poi, sono universali e vanno utilizzate praticamente per tutto: diventano carburante per il motore, materiale per le riparazioni e così via.
Può capitare, però, di finire il carburante e fermarsi in mezzo al nulla, senza nessun rifiuto intorno, rendendo di fatto impossibile finire il livello.

Inoltre, tutte le attività da svolgere sulla zattera si attivano con lo stesso pulsante: raccogliere rifiuti, usare il rampino, interagire con l’aiutante, salire sull’albero per accendere il faro e persino prendere il timone, sono tutte interazioni affidate a un solo tasto.
Capita quindi spessissimo di trovarsi in situazioni con varie azioni vicine, che risultano inevitabilmente nella frustrazione di non riuscire a fare ciò che si vuole.



BELLO MA NON BELLISSIMO


Sistema Prova
Processore: AMD Ryzen 5 3500U
Scheda Grafica: Radeon Vega Mobile Gfx
Ram: 8 GB
Archiviazione: Western Digital SSD – 256 Gb

Il comparto tecnico di Trash Sailors non è male.
Abbiamo infatti degli sprite dettagliati, uniti a degli scenari che sfruttano molto bene la grafica bidimensionale. A questo, però, fanno da contraltare delle animazioni grossolane e poco sviluppate.
Il comparto estetico è invece ottimo, grazie al particolare stile cartoon, che rende ogni scenario sempre molto bello da vedere e dona a Trash Sailors un’identità tutta sua.
Infine, il comparto sonoro di Trash Sailors si limita a fare il suo dovere, con effetti sonori limitati e musiche che accompagnano i vari momenti.

Squali meccanici affamati: ora si che siamo nei guai.

Ma i problemi veri li abbiamo riscontrati nientemeno che nel multiplayer stesso (su cui si dovrebbe proprio basare il punto di forza principale di questo titolo): l’idea degli sviluppatori di un gioco multiplayer migliore degli altri multiplayer non sarebbe un grosso problema…se il multiplayer online funzionasse correttamente, ma non è così.
Quando abbiamo provato a giocare con una squadra di quattro persone, il tempo speso per cercare di risolvere i problemi di rete era uguale o maggiore del tempo trascorso a giocare
Oltre a tutto ciò, si sono verificati problemi di latenza, nemici visibili solo a giocatori selezionati e altro ancora, che hanno ulteriormente ostacolato l’esperienza, che invece dovrebbe immergere il giocatore in uno stile “Game Party” tutto suo.



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