Benchmark sintetici
Sistema di prova
Sistema Prova |
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Processore: R5 2600 |
Mainboard: MSI B450 Tomahawk |
Scheda Grafica: RX 6600 XT Nitro+ |
Ram: 16 GB 2933 Mhz |
Archiviazione: 120+500 GB 2xSSD (M2 e SATA) |
Modalità Test
Tutti i test sono stati eseguiti 2 volte consecutive al massimo dettaglio consentito, salvo diversa indicazione nella tabella dei risultati, utilizzando una installazione pulita del sistema operativo Windows 11 con l’installazione dei soli programmi per la gestione dei bench stessi. E’ stato utilizzato il driver video Adrenalin 22.1.2, con scheda in configurazione Default con Bios Performance. |
Quello che conta veramente, però, sono le performance sul campo di RX 6600 XT, una soluzione che viste le isterie di mercato attuale, potrebbe garantire un’entrata ragionevole nell’universo RDNA2.
Iniziamo quindi con qualche Benchmark sintetico sfruttando la suite 3Dmark: le performance, grosso modo, in modalità Raster considerando il punteggio GS di Timespy sono leggermente sotto RX 5700 XT, mentre in Port Royal, dove RDNA1 non può dire la sua, con un rendering ibrido raster-Ray Tracing consegue un onorevole punteggio di oltre 4400, che, se scomodiamo Nvidia, la collocano tra una RTX 2060 e una RTX 3060 (che totalizza circa 5000 punti).
Il discorso cambia se si utilizza il test di 3Dmark per verificare le performance Full Path, cioè puro Ray Tracing (una modalità non utilizzata nei videogiochi tranne in alcuni esercizi tecnici come Quake 2 RTX o Minecraft RTX, entrambi però sviluppati su librerie Nvidia in principio), in questo caso assistiamo a poco più di 11 Fps, ma c’è da dire che RTX 2060 fa meglio con 13 fps (14% in più, stacco ragionevole) mentre RTX 3060 ne raggiunge circa 20 di fps, costruendo un divario del 76%.
Altre 2 caratteristiche di cui è dotata l’architettura RDNA2 sono il supporto a Mesh Shaders e Sampler Feedback, due tecnologie importanti soprattutto per ottimizzare le performance e migliorare al contempo la resa.
Di Mesh Shaders si parla da tempo, è una tecnica che consente di renderizzare unicamente il necessario e visibile con tecniche di culling e allo stesso tempo aumentare, dove serve di più, il dettaglio con LOD dinamico, questo consente in scenari dove sono ripetuti taluni assets, e il test di 3Dmark è paradigmatico, di ottenere un beneficio enorme in fatto di performance.
6600 XT in questo caso riesce a fare meglio di una RTX 2060 super e non è lontanissima da RTX 3060 ti.
Sampler Feedback è una tecnica che consente di ottimizzare l’accesso alla Ram video introdotto con DX12, scopo conseguito facendo un chirurgico streaming delle textures e consentendo di archiviare un minor numero di modelli mips predicendo, in sostanza, quello che verrà utilizzato, scartando al contempo quelli non visibili.
Anche in questo caso, RX 6600 XT ottiene ottimi riscontri, in linea con la sua classe di riferimento.
Anche in Unigine Superposition abbiamo performance leggermente superiori rispetto a RX 5700 XT di un 4,3 % confermando come bene o male questo sia il suo livello, almeno in FHD e 2K, due campi preferenziali (soprattutto il primo) per RX 6600 XT.