Sappiamo tutti che NVIDIA aveva già introdotto, tempo addietro, un connettore di alimentazione con le sue schede grafiche Founders Edition serie RTX 30, che scatenò all’epoca una controversia; nessuno dei partner AIB scelse tale soluzione, diventando quindi uno strumento riservato alle sole GPU prodotte direttamente da Nvidia stessa.
In seguito poi, il connettore è stato ampiamente accettato dal PCI-SIG, insieme a diverse modifiche e aggiunte che portarono poi al connettore 12VHPWR. La differenza maggiore tra quest’ultimo e la versione “originale” è stata l’aggiunta di un piccolo set di pins di rilevamento, in configurazione 12+4. È ora confermato che il connettore 12VHPWR funzionerà in modo ottimale con le schede Founders Edition di NVIDIA.
Lo stesso funzionerà in due modalità separate: con connettore di rilevamento a 4 pin non collegato alla GPU fornirà soltanto 450W, mentre in modalità full power sarà in grado di erogare ben 600W. Questo potrebbe consentire un assorbimento combinato della scheda di ben 675W, considerando anche i 75W dello standard Pci-e.
Lo studio di questi standard è in se un campanello d’allarme in funzioni di nuove soluzioni, previste per fine anno, sia per Nvidia che per AMD, che a quanto pare saranno vicine a queste soglie, ovviamente in configurazioni di alto profilo: entrambi gli approcci, con una GPU monolitica per RTX 4xxx o MCM per le future RDNA3, infatti, sembrano avere questa costante in comune, cioè superare almeno i 400W di assorbimento, valori che un tempo erano pura follia, e segno che il progresso sia meno focalizzato sull’abbattimento dei consumi come strada per ottenere migliori performance.