Ogni buon Pc gamer non può dimenticarsi di System Shock e della malefica IA Shodan, un fps con componenti RPG che fu portato sui nostri schermi da Looking Glass nel lontano 1994, e che insieme all’indimenticato Deus Ex seppe sapientemente mischiare due generi prima distanti (Fps e, appunto, RPG)
O meglio, ogni Pc gamer con qualche anno sulle spalle.
I diritti della serie sono stati acquisiti da Nightdive Studios, che si è subito messa di buona lena a sviluppare un remake “modernizzato” del titolo originale, senza però tradirne la purezza (ma aggiungendo semmai contenuti), almeno secondo l’ultima intervista rilasciata a Windows Central, in cui si evince anche che il titolo sia sostanzialmente completato.
Nato sotto l’ala di Kickstarter nel 2016 con un finanziamento iniziale di 1.3 milioni di dollari, fu da subito visto come un progetto decisamente antitetico rispetto alla tradizione Nightdive Studios: gli stessi, infatti negli anni, si sono specializzati in porting di vecchie glorie ( Turok, Blood, o anche il recentissimo Quake, insieme a MachineGames) su piattaforme più moderne, mantenendo però tutta l’infrastruttura tecnica.
Nel caso però di System Shock 2, altro loro lavoro uscito su Gog, fu evidente come un porting diretto fosse alla fine sì uno sforzo interessante, ma non bastasse a giustificare l’acquisto come prodotto indipendente: da queste considerazioni nacque l’idea di ripensare dalle fondamenta il primo capitolo della serie, inizialmente utilizzando il motore Unity (definito non adatto per gli Fps) per poi passare ad Unreal Engine 4.
Our goal is always to remake games so that they look like what you remember, not the way that they actually looked when you played them on your 14-inch CRT monitor,
Kuperman Ceo di Nightdive Studios
Il titolo, quindi, si presenta come un tributo al passato, come la possibilità di sperimentare su un audience datata 2022 la stessa magia che seppe ispirare System Shock nel 1994, con meno rigidità, migliori animazioni e un comparto adatto a non far scappare i 20enni, abituati a intense sessioni di Battlefield o Call Of Duty.