Incredibile ma vero, finalmente abbiamo potuto toccare con mano una sostanziale anteprima di quello che sarà Overwatch 2.
Dopo anni di silenzio, continui rinvii, team di sviluppo che venivano smantellati e ricomposti (tra cui il saluto definitivo nel 2021 del game director, nonché uno dei primi ideatori di Overwatch, Jeff Kaplan) e il recente scandalo in casa Blizzard, nella giornata di Giovedì 26 Aprile le prime chiavi sono state rilasciate a Content Creator e Streamer, mentre qualche ora più tardi una sostanziale fetta dei giocatori iscritti al programma beta li hanno raggiunti per poter vedere e toccare con mano i quasi 4 anni di lavoro trascorsi dall’annuncio del sequel (tenutosi durante il Blizzcon di Novembre 2019).
Una delle problematiche che più a colpito gli appassionati del gioco è stato il completo e totale immobilismo da parte degli sviluppatori durante questi anni, cosa che ha inevitabilmente segnato profondamente il gioco e soprattutto la community che, stanca di aspettare il secondo capitolo e completamente trascurata sul primo, ha causato un emorragia di giocatori dal gioco che già in precedenza non segnava numeri altissimi.
Bando alle lamentele, però, analizziamo cosa abbiamo potuto vedere del gioco e soprattutto proviamo a capire se questo secondo capitolo potrà donare nuova linfa vitale e risvegliare quell’amore mai del tutto appassito.
Entriamo adesso nella parte più specifica della notizia che riguarda principalmente i cambiamenti rispetto al primo capitolo; avremo quindi delle impressioni prettamente soggettive figlie soprattutto dell’esperienza personale di chi vi sta scrivendo
Il cambiamento più grosso è ovviamente la composizione delle squadre; si passa da 6 giocatori a 5 andando a rimuovere uno slot per tank pur mantenendo la divisione per ruoli introdotta qualche anno fa.
Le nuove sfide in PvP si giocheranno quindi in formazione 1-2-2, con 1 tank, 2 dps e 2 support.
Questo ha inevitabilmente portato ad un rework più o meno totale di tutti gli eroi della categoria che adesso dovranno essere in grado di svolgere il ruolo di solo-tank. In alcuni casi il bilanciamento si è semplicemente basato sul ritoccare alcuni valori di abilità, ma la maggior parte dei personaggi è stata del tutto stravolta: questo comporta la scomparsa del ruolo di Off-Tank e rende la scelta di quell’unico eroe centrale per la strategia di gioco.
Era la lamentela più grossa da parte di tutto i giocatori, professionisti e non, quella della centralità del Tank. Averne solo uno per team dovrebbe riuscire a garantire molta più flessibilità e soprattutto varietà in base alla mappa di gioco o al momento stesso del round al netto dell’inevitabile meta che comunque si andrà a creare.
Il Meta porta con se un altro grosso problema che si spera venga preso sul serio dagli sviluppatori, ovvero la sua incredibile staticità. Tutti i giocatori di vecchia data si ricorderanno di composizioni meta come DIVE, GOATS, BUNKER, DOUBLE SHIELDS ecc, che semplicemente dominavano le partite Ranked. Erano composizioni di eroi studiate a tavolino dai professionisti, perfettamente bilanciate sulle patch e dal win rate più consistente. Quindi si creava quella situazione per la quale o giocavi esattamente quella squadra oppure rischiavi di perdere senza la possibilità di giocartela alla pari con gli avversari. Nuovamente, avere un solo Tank dovrebbe aiutare ad evitare nuovamente l’insorgere di questo “stallo” poiché renderebbe le composizioni situazionali per definizione, in quanto basate non tanto sul win rate generale quanto sulla loro efficacia nella specifica mappa.
Tutto questo ragionamento sarebbe comunque vano se dalla parte di chi controlla il gioco manchi del tutto la voglia (o le risorse) per aggiornare e bilanciare continuamente gli eroi.
Solo così si può impedire che un’unica COMP risulti completamente fuori scala e totalizzante, aiutando il gioco e soprattutto i giocatori a non annoiarsi in partite sempre uguali o magari costretti a giocare qualcosa che non vogliono solo per avere una chance di vittoria.
I NUOVI EROI SONO IN ARRIVO
Overwatch 2 ci ha salutati con l’arrivo di Sojurn, il 33esimo eroe nonché primo vero contenuto nuovo della beta. Erano anni che un nuovo personaggio non veniva rilasciato e l’attesa è stata davvero tanta, ma sembrerebbe che da oggi fino al rilascio ufficiale del gioco (c’è chi parla di Novembre 2022 e chi addirittura di Aprile 2023) ne arriveranno molti altri, almeno 1 per ogni nuove versione beta che verrà pubblicata. Il pool degli eroi va assolutamente incrementato, specialmente nel comparto tank e support che storicamente sono i più carenti nonché i ruoli meno scelti dai giocatori.
AGGIORNAMENTI GRAFICI?
Si vociferava durante gli anni di un nuovo motore grafico con nuove texture ed ambienti ridisegnati e migliorati per togliersi qualche anno dalle spalle ma sotto questo aspetto abbiamo visto ben poco: da notare solo alcuni effetti di abilità ripensati e più attuali, ma da questo al cambio di generazione ce ne vuole ancora. Il colpo d’occhio del gioco non è mai stato un problema per Overwatch, complice uno stile grafico quasi cartoonesco ma artisticamente imbattibile, vero marchio di fabbrica che lo ha reso nel tempo inimitabile e riconoscibile, oltre ad avere l’enorme vantaggio di essere particolarmente leggero, tanto da non richiedere necessariamente una macchina dedicata al gioco per essere apprezzato dignitosamente; 6 anni però sono davvero tanti nel mondo dei videogiochi ed il momento di fare il salto nel futuro “forse” è arrivato anche lui.
IN CONCLUSIONE
Saremo sincero, non è del tutto chiaro se l’hype e di conseguenza l’impressione generalmente positiva avuta dal gioco sia merito esclusivo della beta oppure degli anni passati a sperare di vedere finalmente qualcosa di nuovo.
Per la prima volta forse, essere oggettivi è particolarmente difficile. La sensazione è quella di tornare a mangiare un piatto di pasta dopo anni spesi nella foresta a nutrirsi unicamente di bacche: quella pasta non è certo un capolavoro di arte culinaria, ma per voi, in quel momento, è la cosa più buona dell’universo.
Le note positive ci sono, così come i cambiamenti allo stile di gioco per adesso decisamente più frenetici e veloci, ma il pensiero che ci siano voluti anni per avere un gioco che altre non è che una sostanziale patch/rework lascia con l’amaro in bocca. Tutto quello che di bello si è visto lo si poteva ottenere anni fa, osando di più o creando altre modalità (cosa che hanno poi concesso solo di recente) in cui poter sperimentare più liberamente senza il timore di stravolgere l’ambiente esport del titolo, che per definizione deve rimanere statico almeno durante i campionati.
Con la tristezza nel cuore crediamo che oramai Overwatch come lo abbiamo conosciuto anni fa sia scomparso per sempre: il nuovo capitolo avrà pochissime chance per farsi valere e provare a riconquistare i suoi fan del passato, perché sicuramente il beneficio del dubbio è esaurito e da adesso non gli verrà perdonato più nulla,