Pc Gaming Vault è luogo dove da sempre abbiamo avuto l’ardire di promuovere uno sdoganamento prettamente artistico dell’estetica con cui le nostre build si conformano, verso una evoluzione che è evidentemente finalizzata a consacrarli come strumenti espressivi.
In quest’ottica, in questa attenzione, si incastona degnamente questo spazio, questa “intervista con il Modder” che fa il verso al famoso film di Neil Jordan del 1994.
In questo nuovo appuntamento abbiamo il piacere di conversare con modLab, un frizzante ragazzo di Brunico in Sud Tirolo, che ha recentemente deciso di aggiungere valore alle sue opere, come a quelle del Team IEM, entrando a far parte della sua esclusiva famiglia.
Il gruppo IEM, infatti, vanta solide collaborazioni nazionali e internazionali, e sta diventando, o magari lo è già, un punto di riferimento artistico per un certo tipo di espressività culturale con alla base i case e l’hardware dei nostri Pc.
Iniziamo, quindi, a conoscere un po’ meglio Ivan:
Presentati, come hai intrapreso l’arte del modding e cosa te ne ha fatto appassionare?
Mi chiamo Ivan, conosciuto anche come “modLab“, vengo dalle montagne del nord del bellissimo Alto Adige.
La modifica dei PC è iniziata nel 2013/2014 per divertimento con un amico, li non si trattava di un PC ma di una Xbox 360. Poiché il mio amico aveva già raffreddato a liquido il suo PC e mi piaceva molto, volevo essere uno dei primi a raffreddare a liquido la sua console. Non appena il progetto ebbe successo, aggiunsi una Xbox ONE e così nacque la mia passione per questo settore.
Nel corso degli anni, ho sviluppato sempre più tecniche e idee, che hanno spinto l’hobby a un livello più professionale.
Il mio progetto più elaborato finora è stato un terminale completamente funzionante dell’universo di Fallout per la Cooler Master World Series 2020, con una bottiglia di vetro come tanica di espansione,, una GPU raffreddata in modo ibrido (acqua e aria) e come elemento di richiamo 2 tubi nixie che rappresentano il numero 76 (un brutto numero per la serie Fallout NDR).
Dopo questo concorso, sono venuto a conoscenza dell’associazione Italian Extreme Modders e mi sono iscritto. Samod,(Stefano Sciarpelletti) a cui scrissi all’epoca, mi invitò sul Discord degli IEM e dopo alcune piacevoli conversazioni mi permise di entrare a far parte del team e, ovviamente, non mi pento della mia decisione. 😀
«Non cercare di renderlo perfetto, ma fai del tuo meglio perché così diventa perfetto. 😉»
Il motto di modLab
Quanto è cambiato il mondo del modding dal tuo primo Pc ingiallito fino ad oggi, ritieni che vi siano delle correnti artistiche? Se sì, a quale ti ispiri?
Il modding è cambiato molto nel corso degli anni, ma anche perché le stampanti 3D o le frese CNC sono diventate molto più economiche e quindi è possibile una maggiore personalizzazione.
Un fattore importante è anche l’industria dei videogiochi: quando esce un titolo AAA c’è anche un progetto di uno dei grandi nomi della scena.
Non ci sono limiti a ciò che si può modificare o progettare da soli: può accadere che il progetto assuma caratteristiche artistiche, ma questo dipende dall’individualità di ciascuno.
Personalmente io mi sento decisamente a mio agio nella modellazione 3D (che padroneggio da una decina di anni) e mi evita improbabili tentativi e modelli mal riusciti ottimizzando il tempo di sviluppo: amo in particolare, quando è possibile e pratico, l’utilizzo del legno come tecnica preferenziale, che caratterizza anche la cultura della mia terra.
Se dovessi indirizzare una persona inesperta verso il corretto approccio alla sua prima Mod, cosa gli consiglieresti?
Per prima cosa, gli consiglierei di fare uno schizzo per mettere l’idea su carta. È quindi molto utile disegnare il progetto in 3D sul PC, dove è possibile apportare le modifiche che non si adattano allo schizzo.
Una volta che il progetto è stato realizzato sul PC e che tutto si adatta, il passo successivo è quello di procurarsi tutti i pezzi necessari. È quindi molto utile fare un piano passo-passo per assemblare tutti i pezzi nel giusto ordine, risparmiando tempo e molti problemi.
Ovviamente, alcune complicazioni possono sempre nascere, nel qual caso è sempre meglio affrontarle con raziocinio e calma, magari staccando la sera con una bella partita a Call Of Duty per poi riaffrontare le difficoltà a mente lucida.
Tra tutti i tuoi lavori quale ritieni sia il meglio riuscito? E quello che ti soddisfa di meno?
Il successo più grande è stato il mio progetto per la CMWS20, il Fallout-Terminal. Anche se ho mancato di poco il podio, sono riuscito a creare buoni contatti nella scena, compreso il team IEM.
Il mio progetto che doveva essere solo un segnaposto ma che è finito sulla mia scrivania per 3 anni è stato il mio J.A.R.V.I.S. V1.2. Sfortunatamente, la prima versione ha dovuto essere smantellata perché le parti utilizzate erano necessarie per il Fallout-Terminal.
C’è qualche tecnica artistica o abilità che invidi ad un altro modder?
Non direi di essere geloso di nessuno, perché ognuno è individuale a modo suo e ha il proprio stile.
Ma quello che mi piacerebbe è avere una mia fresatrice CNC, perché così potrei produrre alcuni pezzi più velocemente e sarei anche più indipendente, la produzione a macchina sta diventando sempre più comune e questo mi farebbe risparmiare un po’ di tempo in più: l’ho visto con il mio ultimo progetto dove una fresatrice CNC sarebbe stata un incredibile vantaggio.
Che cosa succede ai tuoi lavori una volta ultimati? C’è un periodo di esposizione e poi vengono riciclati o venduti per finanziare altri progetti?
È diverso il mio ultimo progetto, ad esempio, è attualmente il mio PC su cui sto lavorando, l’hardware è più recente e ha un po’ più di potenza, nel caso normale i progetti vengono riciclati o anche venduti, a seconda che ci sia o meno un acquirente.
Il problema, in questo caso, è la mancata valorizzazione del tempo-lavoro rispetto all’hardware inserito nel Pc, che spesso diventa un vincolo preponderante per la vendita, che spesso non ha un rapporto ore lavorate e realizzo soddisfacente.
Quale tra le tue realizzazioni è stata la più ardua? Hai mai abbandonato un progetto poiché l’indirizzo non ti soddisfaceva?
Il progetto più complesso è stato chiaramente il Fallout Terminal perché può essere utilizzato davvero come un normale PC.
La sfida qui è stata quella di inserire il monitor, il mouse, la tastiera e il sistema di raffreddamento ad acqua, che è anche molto piccolo perché è stato costruito 1:1 come nel gioco, quindi c’era pochissimo spazio per ottenere tutto.
Qui ero davvero vicino a mollare ma sono riuscito a portare a termine il progetto fino alla fine.
Cosa ne pensi della possibilità di organizzare un evento italiano dedicato al modding e all’arte dello sviluppo di Pc e configurazioni complesse?
Nel 2022 sicuramente no, ma bisogna capire l’interesse sia degli sponsor oltre alla dimensione effettiva del fenomeno in Italia, che sicuramente non è al momento a livello di altri paesi europei purtroppo.
Il modding lo vedo più che altro come evento laterale di fiere dedica all’Hardware e al Gaming, un ospite più che il protagonista.
E’ più importante il lato artistico o tecnico nella realizzazione di una MOD?
Direi che un mod dovrebbe avere una buona miscela di entrambe le proprietà, ma non esiste la ricetta perfetta. 😉
Le pure performance incidono sull’indirizzo di una Build? Oltre che artisticamente notevoli vuoi che siano tecnicamente coerenti?
Cresci con ogni progetto perché ci sarà sempre un problema o qualcosa che non c’è mai stato che deve essere risolto, che si tratti di un nuovo design o di una nuova tecnica di produzione. Ecco perché cerco costantemente di migliorare per realizzare progetti più grandiosi.
Saluta la community di Pc Gaming Vault.
Un saluto dal bellissimo Alto Adige alla Gaming Vault Community. Spero che l’intervista vi sia piaciuta e che forse possiamo fare un progetto insieme. 😀
E’ tutto per questa puntata di “Intervista con il modder“, un ringraziamento a Ivan per essersi aperto con noi e averci fatto esplorare il suo mondo, partito da un Xbox con raffreddamento a liquido, per arrivare alle Cooler Master World Series e da qui chissà dove, abbiamo qualche indizio su cosa bolle in pentola ma non possiamo ancora parlarvene.
Come diciamo sempre: “Non sono solo Mod, sono opere”