Vengeful Guardian: Moonrider Preview

by Vincenzo Gentile
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Nel recente passato non è difficile incontrare giochi che tentino di rievocare, anche solo graficamente, i giochi lanciati tra gli anni 80 e 90, ed a questa lista si aggiunge Vengeful Guardian.
Il titolo è stato sviluppato da JoyMasher, e per quello che è stato possibile osservare si dai primi momenti è un promettente Action Game 2D.
La versione del gioco da noi provata è quella della demo pubblicata su Steam per il Next Fest, e che non troppo in futuro arriverà in versione definitiva.


TRA DITTATURA E UN EROE CIBERNETICO


La nostra avventura è ambientata in un futuro distopico, con il mondo dominato da una dittatura totalitaria, guidata da un violento comparto militare.
L’arma più letale sviluppata dal regime è rappresentata dal Moonrider, una sorta di cyber-ninja, il quale si risveglia in un laboratorio e che piuttosto che schierarsi con i propri creatori decide di seguire la propria coscienza e schierarsi dalla parte della popolazione, ritrovandosi a dover affrontare un intero esercito con armamenti all’avanguardia.


GAMEPLAY VARIEGATO A DISPOSIZIONE DI UN CYBER NINJA


Il gioco è basato su uno dei più classici stili appartenenti agli anni 90, con una base di azione in 2D a 8-bit, con un avanzamento a scorrimento dello scenario, con il nostro ninja robotico che si sposta da un punto iniziale ad uno finale in uno stile simil Super Mario per i meno avvezzi al genere di svolgimento del livello.
Durante il gioco il protagonista principalmente sarà coinvolto in scontri corpo a corpo con una sequela di avversari, da affrontare utilizzando armi a corto raggio, come lame, ed altre armi bianche, il tutto unito a qualche tecnica speciale effettuabile grazie agli armamentari ed alle tecnologie installate nella corazza del nostro ninja.

Il titolo richiama ad elementi di classici del passato del genere Action 2D, aggiungendoci però sprazzi dello stile platform, riportando per certi versi a capolavori del passato come Hagane.
Nella Demo è possibile effettuare solo qualche livello, ma già da lì è possibile osservare che esso si incentrerà sulla prontezza di riflessi del giocatore per soverchiare nemici ed altri ostacoli di vario genere, i quali hanno una difficoltà crescente e che raggiunge l’apice quando si arriva agli scontri con i level boss.
Come abbiamo già detto prima, la velocità dei riflessi del giocatore è fondamentale, poiché calcolare male i tempi di risposta ad un attacco, o nel passaggio da una piattaforma all’altra, quasi sempre portano alla morte del personaggio, riportando il gioco ad un checkpoint precedente.
Il GamePlay è estremamente variegato per il genere, tant’è che le possibilità di approccio agli scenari sono molteplici.
Di fatto il nostro eroe cibernetico ha la capacità di camminare e saltare a due diverse velocità, appendersi ad alcune sporgenze ed effettuare ulteriori salti ad altezze superiori, ai quali si aggiungono colpi e schivate in aria e/o verso il basso, portando a generare diverse modalità di svolgimento dei livelli.


CLASSICO 8-BIT, NE PIU’ NE MENO


Artisticamente Vengeful Guardian si tiene distante da altri titoli in 8-bit che abbiamo avuto modo di testare, come Nuclear Blaze ed Infernax, i quali hanno reso il comparto artistico uno degli elementi fondamentali del gioco anche a discapito di altri elementi talvolta, rappresentando in questo caso un mero recupero dello stile 8-bit, rendendolo molto simile a ciò che era possibile vedere negli anni 90 con il sopracitato Hagane.
Sia chiaro, non è una critica allo stile ed alla qualità della rappresentazione artistica del titolo, ma il team chiaramente ha preferito concentrarsi nella creazione di un gioco con un gameplay vario (per essere un action 2D) piuttosto che nella realizzazione artistica.
Nel comparto audio anche è presente un certo livello di fedeltà agli stili degli anni 90, senza però aggiungere quel tocco di originalità in più ad un gioco che avrebbe potuto dire la sua anche artisticamente e limitando quindi alla riproposizione di musiche Synth-Rock che rappresentano una presenza costante nel corso della demo.
Ovviamente tale sensazione di sufficienza nel comparto artistico, nonostante una certa varietà nel design degli scenari, potrebbe essere smentita dal gioco completo, poiché questa era ciò che è pervenuto all’atto dell’utilizzo della Demo.


UN OTTIMO PROSPETTO IN ATTESA DELLA VERSIONE DEFINITIVA


Il titolo è assolutamente promettente, con un gameplay convincente, vario e ben calibrato, e con una difficolta che progressivamente aumenta nello svolgersi del livello, ma leggermente penalizzato da un comparto artistico che non brilla, ma che è sufficientemente curato, e che riesce a rievocare dei classici dei videogiochi Action degli anni 90.
La demo è stata un pò breve per dare dei giudizi definitivi sul titolo dei ragazzi di JoyMasher, ma sicuramente rappresenta un elemento convincente che ci fa ben sperare per il gioco completo

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