Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
Stubby Games | Playstack | Steam | 24,99 € | 03/11/2022 |
Se qualcuno dovesse obbligarmi a confessare quale sia in assoluto il mio gioco preferito, difficilmente credo che la risposta potrebbe esser diversa da “Portal 2“. Per darvi un’ idea del legame che ho con quel gioco, vi basti pensare che ad un passo dai trent’anni chiedo ancora alla mia ragazza (pasticciera provetta) di prepararmi l’ iconica foresta nera, la buonissima “portal cake”, diventata simbolo indiscusso della serie.
Al di la dei miei gusti personali, ci sarà comunque un motivo se il capolavoro firmato Valve, a più di una decade dalla sua uscita, domina ancora la vetta della classifica dei giochi meglio recensiti sulla piattaforma a Vapore.
Perdonate la premessa che potrebbe risultarvi non inerente a questa sede, ma ritenevo fosse importante contestualizzare il mio punto di vista rispetto ad un titolo che fin dal suo annuncio é stato un po’ da tutti etichettato come un “Clone di Portal” o un “Portal 3 sotto false vesti” e cosi via : The Entropy Centre.
E’ presto detto che se da una parte un prodotto derivativo possa esser visto da un Fan sotto una ingannevole luce che ne nasconde i difetti, dall’ altra non é da escludersi che il fatto stesso di “non essere” possa incrinarne l’ esperienza senza reali motivi.
Fortunatamente, dopo aver passato una decina di ore sul gioco per vederne i titoli di coda, posso assolutamente affermare che la prima fatica dello studio britannico Stubby Games é un Puzzle Game brillante che di certo non vuole mascherare la sua “passione” per l’universo Valve, ma che riscrivendo le fondamentali meccaniche per la risoluzione degli enigmi riesce a creare un piacevole connubio di freschezza e famigliarità, evitando di scadere nel posticcio ma stuzzicando i fan della celebre serie sopracitata.
NON CHIAMATEMI PORTAL 3
Se in Portal gli enigmi erano intelaiati sul concetto di “Spazio“, dove la famosa pistola spara-portali serviva per muoversi tra i laboratori della Aperture Science risolvendo enigmi spostando cubi da compagnia ed attivando grossi interruttori a pavimento, The Entropy Centre sprona il giocatore a raggiungere il medesimo scopo manipolando il tempo tramite Astra, un fucile animato da un’ esuberante IA in grado di riavvolgere selettivamente, e (limitatamente) il tempo per l’oggetto preso di mira.
Sebbene di elementi che accomunano le due esperienze ci sono ed in gran quantità, sia nei veri e propri elementi di gameplay come gli interruttori che azionano porte e meccanismi, i ponti di luce o i trampolini, sia nel contesto narrativo, ove i protagonisti indiscussi sono in ambo i casi un’esuberante IA ed un affascinante, misterioso e deserto centro di ricerca, non ci sono i portali, semplicemente non ci sono e mi chiedo onestamente come alcuni possano definire The Entropy Centre come una specie di Portal 3 se non ci sono i portali, che sono semplicemente un buon 50% della genialità di Portal.
Nonostante abbia trovato meno geniale l’idea della manipolazione temporale in sé (forse perché non del tutto inedita) devo ammettere che sono rimasto stupito da come i ragazzi di Stubby Games abbiano fatto un eccellente lavoro con la sua implementazione nei vari livelli. Il rischio che una volta capito il paradigma mentale con cui pensare alla soluzione dei livelli diventi quasi troppo facile e noioso progredire, viene mitigato dall’aggiunta cadenzata di nuove variabili nell’arco di tutta l’avventura.
Mi è capitato almeno un paio di volte di aver la sensazione di aver ormai compreso come risolvere ogni sfida che il gioco sembrava voler propormi ede invece, un paio di livelli dopo, mi son trovato ad abbandonare quel ghigno di superbia sforzandomi per trovare la soluzione all’enigma a causa di una nuova variabile aggiunta.
FLY ME TO THE MOON
Protagonista indiscusso dell’ intera esperienza è proprio l’ Entropy Centre, un enorme centro di ricerca situato sulla luna con funzione alla salvaguardia della Terra. Il gioco ci calerà nei panni di Aria, una ragazza dal misterioso passato che si risveglia, come da manuale, in preda all’amnesia. Con il solo aiuto di Astra, l’IA che anima il dispositivo di manipolazione temporale, Aria dovrà svelare i misteri che circondano lo stato d’abbandono del centro, sul motivo per cui proprio lei sia l’unica rimasta e nel mentre, salvare il Pianeta. Elemento chiave della narrazione e fonte preziosa di informazioni sono i vari terminali sparsi per il centro, utilissimi a farsi un quadro più preciso su cosa sia davvero l’ Entropy Centre. Poco incisiva invece la narrativa diretta veicolata dagli scambi di dialogo tra la protagonista ed Astra, che tengono simpaticamente compagnia ma che non caratterizzano quasi in nessun modo i personaggi, soprattutto l’IA Astra, che sebbene risulti in grado di strapparci qualche sorriso, non riesce in alcun modo a prendersi lo spazio che ci si potrebbe aspettare. Al di la di un paio di situazioni interessanti ed un finale che lascia con più domande che risposte (in questo caso in senso positivo) la storia non riserva grandi colpi di scena o elementi di spessore.
VISUS
Sistema Prova |
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Processore: i9 10900k |
Scheda Grafica: RTX 2080Ti |
Ram: 16 Gb 3600Mhz |
Archiviazione: 1Tb SSD PCIe 3.0 |
Sul fronte Tecnico il titolo si presenta abbastanza bene, non c’è una grandissima varietà di ambientazioni ma l’illuminazione ed i materiali sono resi in maniera soddisfacente ma sia chiaro, nulla di incredibile.
Ottime le prestazioni In Quad HD su Windows 11 22H2, con Vsync. 120 Fps Fissi sostanzialmente per tutta la durata dell’ avventura. Potevo sicuramente spingermi oltre ma ho deciso di privilegiare la stabilità piuttosto che le assolute prestazioni. Non si tratta ad ogni modo di un titolo in grado di mettere a dura prova l’hardware moderno.
Male invece le musiche, che risultano essere ripetitivi, prive di carattere e quasi psichedeliche, con pattern monotoni ed a tratti quasi snervanti.
INTERESSANTE DERIVAZIONE
The Entropy Centre è un’esperienza derivativa con il diritto di reggersi sulle proprie gambe senza doversi eclissare dietro ad una pietra miliare del Gaming . La risoluzione degli enigmi risulta fresca e stimolante per tutta quella decina d’ore che offre e già questo mi basta per promuovere convintamente il gioco. Purtroppo, pur offrendo spunti narrativi interessanti per quanto riguarda la lore e l’ambientazione, non riesce a brillare sul fronte della narrazione diretta e sulla caratterizzazione dei personaggi; peccato perché affiancando l’ottimo gameplay ad una storia più coinvolgente potevamo davvero trovarci di fronte ad un nuovo capolavoro nel genere.
Nonostante tutto, Stubby Games è riuscita a confezionare alla sua prima pubblicazione un gioco di tutto rispetto, capace di farmi andare a letto a notte fonda come non mi capitava da un po’.
Se apprezzate i puzzle games non può mancare nella vostra libreria Steam.
Mio appena riesco 😀