Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
Blizzard | Activision-Blizzard | Battle.net | FTP | 4 Ottobre 2022 |
6 anni.
6 interminabili, lunghissimi e a tratti quasi frustranti anni dall’uscita di Overwatch originale, siamo finalmente giunti al momento tanto atteso, sperato, invocato a gran voce da chiunque ha o abbia avuto a cuore questo titolo.
Perchè Overwatch non è solo un Hero Shooter come ce ne sono stati altri nel corso della storia, ma molto di più.
Overwatch è stato capace non solo di ridefinire i canoni di un intero settore, ma ha unito, coinvolto e plasmato la cultura pop di questi ultimi anni grazie allo smisurato carisma dei suoi personaggi, alle storie raccontate tramite i fumetti, ai celebri cortometraggi (realizzati dalla Pixar tra le altre cose) attesi dai fan come veri e propri film, alla famosa Overwatch League e a tutti i suoi campioni.
Overwatch, almeno per chi sta scrivendo, ha rappresentato non solo una porzione più o meno continuativa della sua vita, ma momenti indelebili passati con amici conosciuti o ritrovati proprio su questo gioco, ha rappresentato gioie e arrabbiature, il primo vero PC da gaming con più di 120 FPS visti per la prima volta, la collezione dei maledetti Funko PoP di “quasi” tutti i personaggi del gioco, le ore passate sui Aim Trainer per migliorare la mira, i primi tornei LAN “semi-ufficiali”.
Perdonerete quindi il taglio quasi sentimentale con la promessa, da parte nostra, di essere come sempre quanto più obiettivi possibili.
AMBIENTAZIONE E STORIA
Strano a dirsi, ma a distanza di così tanto tempo ancora non abbiamo idea praticamente di nulla. La macro-storia del gioco è stata volutamente resa frammentata perché in origine il progetto doveva essere decisamente più cross-multimediale.
Gli indizi ci sono e sono reperibili tutt’oggi ma quello che abbiamo di fronte è un puzzle a cui mancano ancora 3/4 dei tasselli.
Sugli eroi originale del gioco (inserisci immagine del lancio del gioco) sappiamo ancora pochissimo se non quello che i protagonisti stessi si dicono durante le partite con brevi e curiosi scambi di battute. Abbiamo poi i vari fumetti usciti (recuperabili integralmente dal sito ufficiale di Overwatch) che raccontano attimi ben precisi della vita di alcuni di questi, spesso neanche direttamente collegati al presente ed infine i tanto celebrati cortometraggi, uno diverso per ogni evento significativo del gioco (il lancio di un nuovo eroe in generale corrispondeva quasi sempre alla pubblicazione di un filmato che riguardava le sue origini o un evento particolare ad esso collegato).
Nel corso degli anni si è sempre parlato di altri progetti legati alla storia di Overwatch, un po’ come Blizzard stessa ha affrontato la storia di WoW tramite decine e decine di libri; specialmente negli ultimi tempi era circolata molto la voce di una possibile serie TV animata (qualcosa di molto simile ad Arcane basato quest’ultimo su LoL della Riot), ma a causa dei recenti trambusti all’interno di Blizzard stessa (*) ed i continui cambi all’interno del Team che seguiva il gioco dal lancio culminati con l’addio del creatore del gioco Jeff Kaplan tutti i progetti satelliti sono stati ufficiosamente accantonati.
Il colpo di grazia questo gioco lo ha ricevuto però nel 2019 quando quasi inaspettatamente arriva al Blizzcon la voce che il secondo capitolo di era in lavorazione: dopo il suddetto annuncio il gioco ho ricevuto circa un ulteriore anno di contenuto programmato, durante i quali sono usciti gli ultimi 2 eroi (Sigma ed Echo), poi da quel momento in poi non si è avuto più nulla di nuovo.
Complice la pandemia immaginiamo, ma la realtà è che tutto il team di lavoro è stato spostato sulla realizzazione del secondo capitolo che, qualche tempo dopo, abbiamo poi saputo essere diviso in 2 sezioni distinte: la parte PvP del gioco sarebbe rimasta come stand-alone e avrebbe sostituito in toto l’attuale build del gioco con un massiccio aggiornamento (sarebbe quindi più corretto chiamarlo Overwatch 1.2 quindi), mentre il vero capitolo 2 sarebbe stato un titolo interamente PvE e quindi inedito in questa IP.
Al giorno d’oggi sappiamo solo che la parte PvP è stata ufficialmente rilasciata (essendo quella che andremo a raccontarvi) mentre della parte PvE ancora non si hanno notizie in merito.
(*)
Prima la fusione con Activision, poi gli scandali legati a discriminazioni e violenze di genere sfociate in comportamenti predatori ai danni delle donne impiegate proprio nella stessa compagnia ed infine la recente acquisizione dell’intero Studios da parte di Microsoft, IP comprese.
GAMEPLAY E MODALITA’ DI GIOCO
Il dilemma atavico, quello sul quale migliaia di giocatori ancora in interrogano e per il quale nessuno di noi ha ancora una risposta certa.
Ma il gioco è cambiato alla fine? Andiamo con ordine…
Fin dal lancio il gioco presentava una caratteristica unica per il panorama dell’epoca; oltre l’innovazione dell’eroe caratterizzato da una sua arma personale, un proprio set di abilità e una sua abilità suprema che andava ricaricata (nulla che Team Fortress non avesse già comunque) la vera novità erano le composizioni dei vari team che era possibile fare nelle partite che, ricordiamolo, nascevano come 6 vs 6 (la classicissima modalità che rese celebre il multiplayer di COD).
A differenza di tutti gli altri fps in circolazione, Overwatch però mischiava sapientemente la parte da shooter con l’impianto tattico di un MOBA o un MMORPG, in particolare le classi. Chi altro se non il creatore del più celebre gioco di ruolo online del pianeta (WoW ndr) avrebbe avuto le risorse per fare questa curiosissima chimera? Una modalità deathmatch o capture point con al posto di personaggi uguali in statistiche 6 eroi differenti ed unici per quantità di vita, abilità, ruolo e gameplay. Nasceva così quello che è diventato poi il primo (controversia con paladins a parte) e più famoso HERIO SHOOTER al mondo.
Tank, healer e dps puri in squadre da 6 per contendersi gli obiettivi delle varie mappe con le più varie strategie possibili, almeno agli inizi; perchè se c’è una cosa che abbiamo imparato tutti dai giochi online è che le persone preferiranno sempre la vittoria al divertimento.
La fantasia quindi è stata sacrificata sull’altare delle performance e dopo un anno o due tutte le partite seguivano rigorosamente il META del momento: QUAD-TANK, DIVE, GOATs, BUNKER, DOUBLE SHIELD, DOUBLE BUBBLE, PIRATE, sono solo alcuni delle parole più odiate dalla stragrande maggioranza di persone che nel corso degli anni si sono avvicinate alla modalità competitiva di Overwatch, derivate direttamente dai ProPlayer delle varie competizioni ed imparate da tutti a tutti i rank, eseguite al meglio delle proprie capacità. Questa è stata la prima scossa che ha annunciato la catastrofe…
Molti anni dopo il gioco era l’ombra di se stesso e una delle poche, se non l’unica soluzione per provare a resuscitarlo è stata la rimozione di un elemento dai team di gioco; da adesso Overwatch è un 5 vs 5.
Se sia meglio o peggio ancora è presto per dirlo, come già detto prima, l’entusiasmo e la rinnovata voglia di giocarci di moltissimi giocatori sta mascherando eventuali criticità qualora ce ne fossero quindi al di là di un sincero ” è diverso, dovresti provarlo” non riusciamo ad andare oltre per amor del vero. Solo il tempo saprà dirci se questa è stata la mossa giusta o solo un disperato tentativo di comprare altri anni di vita ad una realtà purtroppo morente.
TECNICA
Sistema Prova Lenovo Legion 5 Pro 16″ 2021 |
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Processore: AMD Ryzen 5800H |
Scheda Grafica: Nvidia RTX 3070 140 Watt TGP |
Ram: 16 GB (8×2) Samsung 3200MHz CL 18 |
Archiviazione: SSD NVMe Crucial 1 TB up to 2000 MB/s read |
Fortunatamente il gioco è rimasto lo stesso del primo capitolo sotto questo aspetto.
SI vociferava anni fa di un cambio di engine grafico per tentare di svecchiare il titolo e permettere una serie di migliorie sostanziali sia agli effetti luminosi che alla resa generale del gioco, ma in realtà (pensiero nostro personale) Overwatch possiede un’impronta grafica estremamente iconica e immediatamente riconoscibile; stravolgerla in nome di un maggiore appeal per allargare il bacino di utenze rischiava di deludere i numerosissimi affezionati del titolo oltre alla possibilità di generare problemi a livello di performance. Essendo questo un titolo altamente competitivo (classico setup da 1080p tutto a bassi dettagli) il vero focus sono le prestazioni suddivise in egual misura tra FPS a schermo ed input lag. Potrebbe non aver alcun guadagno reale un investimento per un nuovo motore grafico se poi gli utenti tutti (dal classico giocatore serale fino al professionista stipendiato in Overwatch League) preferirebbero comunque non sfruttarlo, saggia decisione quindi quella di mantenere inalterata l’ossatura già rodata ed apprezzata.
Non possiamo non menzionare gli enormi problemi riscontrati al lancio, con i server andati completamente in tilt, code di 40000 player in attesa di entrare nel gioco e continue disconnessioni. Certo è che questa è una costante di ogni lancio di qualsivoglia gioco Online, quindi quasi inutile anche soro recriminare qualcosa a Blizzard in merito; la situazione comunque è in rapidissimo miglioramento e dopo 2 giorni dal Day One (precisamente al 6 Ottobre) la situazione sembrerebbe già essere stata del tutto risolta. Occasionali stutter e rare disconnessioni è quello che sta ancora sperimentando i più sfortunati ma nulla che crei seri problemi nell’esperienza di questi primi giorni, con la consapevolezza che almeno questi problemi saranno risolti nell’immediato.
(inserire gameplay)
Come avete potuto constatare voi stessi le prestazioni non sono variate di una virgola se non in positivo con un’apprezzabile riduzione di alcuni effetti luminosi a schermo che potevano in alcuni casi (e su macchine più datate) portare a dei drop significativi nelle fasi peggiori di un match (durante i classici scambi di ultimate o nei combattimenti molto ravvicinati).
Siamo nel range dei 250/300 FPS abbondanti con tutto quasi tutto settato su Low, ad eccezione dei modelli 3D ad Ultra dei personaggi ed un po’ di antialiasing per levigarne meglio i contorni.
Non potevamo chiedere di meglio.
CONCLUSIONI
E’ davvero dura scrivere queste ultime righe e potete benissimo immaginare il perchè…
Ma vi abbiamo la sincerità ed è giusta ora di fare la nostra parte.
Overwatch 2 non è all’altezza del suo predecessore!
Sicuramente abbiamo fatto un’enorme miglioramento rispetto allo stato vegetativo in cui versava da oltre 3 anni è questo è sicuramente un fatto incontestabile; le code per l’ingresso stanno a significare che moltissima gente (più di quanto previsto dalla stessa Blizzard) sono ritornate sul gioco, anche vecchie e nuove glorie lo stanno giocando ed i numeri che macina in streaming su Twitch sono sbalorditivi, ma perfettamente in linea con i trend del momento e con i picchi dovuti all’effetto novità.
Ma la magia ormai è compromessa…
Sarà che siamo cresciuti, sarà che siamo rimasti scottati dal precedente epilogo ma qualcosa è cambiato e purtroppo non possiamo fare finta di nulla, non possiamo fare finta che gli ultimi anni ad implorare uno scossone, un segno di vita non siano mai esistiti. Overwatch 2 è diverso, è vero, ma…
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”,
Giuseppe Tomasi da Lampedusa, Il Gattopardo, 1958