Per chi ha qualche primavera sulle spalle il nome Duke Nukem Forever non può che portare alla mente un grandissimo Hype disatteso e un’attesa estenuante.
Presentato con un incredibile Trailer nel 1997 che mostrava una resa grafica sensazionale per i tempi, si tramutò man mano in una sorta di barzelletta con mitologici racconti che vedevano gli sviluppatori, 3Drealms, intenti e assorbiti in sessioni di World Of Warcraft piuttosto che nel completamento del gioco, dinamiche che portarono al fallimento della società nel 2009.
La fama era così incisiva che vinse per diversi anni premi per la sua inconsistenza, fino a ottenere nel 2003 il titolo di Lifetime Achievement Award per il titolo più rimandato della storia; parliamo di un prodotto che avrebbe potuto e dovuto essere un concorrente di saghe importanti quali quella di Half Life, visto anche il costrutto precedente con lo splendido e indimenticato Duke Nukem 3D.
George Broussard, a capo del progetto, per diversi anni ha preso letteralmente in giro videogiocatori, stampa specializzata e tutta la community, ricordo come ai tempi girassero addirittura VHS in vendita in alcuni negozi milanesi con registrazioni dei vari E3 in cui si vedevano i trailer del DUKA tanto per alimentare l’hype, soprattutto quando nel 2001 si passò all’utilizzo dell’Unreal Engine 1, nuova speranza per vedere un prodotto anche solo minimamente confacente alle aspettative.
Proprio da questa versione nasce il progetto Duke Nukem Forever 2001 Restoration Project, una sorta di MOD che prende tutto il materiale trapelato nel maggio di quest’anno che si rifà a una build iniziale, quando il titolo doveva passare al nuovo engine grafico (Unreal Engine 1), e si propone di offrire un’esperienza similare a quella che sarebbe potuta essere se il videogioco fosse uscito.
Per ora sono presenti 10 livelli, di cui uno segreto, e 12 armi, e tutta l’emozione di giocare con un pezzo della storia dei videogiochi Pc: non per tutti sarà ugualmente affascinante, provandolo presenta un gameplay grezzo, anni 90, ma solo il fatto di averlo li e poterlo lanciare, dopo 20 anni, risulta bello anche solamente per questo.
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