Visivamente parlando
A livello di packaging AK620 Digital viene presentato con una scatola di cartone rettangolare con impressa, nella parte frontale l’immagine stessa del prodotto con un tema piacevolmente minimalista, mentre sul retro vengono elencate alcune delle caratteristiche tecniche, l’invito quasi comico a consultare il sito ufficiale per avere ulteriori informazioni (questo in diverse lingue), oltre a un elenco dei principali elementi di compatibilità per avere un’idea al volo se farà al caso vostro.
All’interno della stessa si trova, ben incastonato in due ali di polistirolo compatto, il dissipatore in se, posizionato orizzontalmente e una scatola di cartone che conterrà tutti gli accessori per il montaggio, che vanno dalle staffe e le viti per AM4 e AM5, fino al backplate personalizzato per Intel, oltre a della pasta termoconduttiva in siringa (marchiata deepcool) e un cacciavite a stella molto lungo per facilitare le operazioni di serraggio.
Un set, insomma, completo e che viene ovviamente coadiuvato del relativo manuale.
Il dissipatore in se, uscito dalla scatola, sarà già completamente montato per ottimizzare lo spazio: pesa ben 1486 g e come detto consta di 2 ventole da 120 mm in tecnologia FDB con un range di funzionamento da 500 a 1850 RPM, anche se in laboratorio, alla massima velocità, hanno fatto segnare 1930 RPM di picco, con un CFM (dichiarato) di 68,99 m2/h e una pressione statica di 2.19 mmH2O, un equilibrio abbastanza importante per favorire la dissipazione su torre.
A livello di dimensioni, il dato che vuole un altezza di 162mm lo rende compatibile con case che hanno almeno la possibilità di installare dissipatori alti 17-18 cm, questo per lasciare un minimo di gioco.
Incluso nel pacchetto vi sarà un cavo a Y per inserire i cavetti di alimentazione a 4 pins delle ventole (ovviamente sono PWM) da inserire in un singolo slot fan_cpu, o in alternativa, se si vuole controllare le stesse separatamente, direttamente nel medesimo fan_cpu e un ulteriore systeam_fan.
Per controllare, invece, lo schermo superiore sarà necessario alimentarlo tramite uno slot USB2 presente sulla mainboard, oltre che un controller ARGB (quello con pin mancante), creando un groviglio di fili che non lo rendono certo ordinatissimo, ma con un po’ di studio non sarà difficile nasconderli.
Lo stesso sarà in grado, scaricando questo programma, di accedere a diverse opzioni di visualizzazione, che vanno dall’evidenza della temperatura CPU, dal carico CPU e una funzione auto per alternare le due cose.
Un limite di tale pannello è infatti quello di poter evidenziare solo una informazione per volta.
La compatibilità è garantita con: LGA1700, LGA1200, LGA1155, LGA1151, LGA1150, LGA2011, LGA2011 V3, LGA2066, AM4 e AM5.
Valutando il dissipatore in se abbiamo una base in rame perfettamente lappata e senza passaggi vivi così come le 6 Heatpipe come detto da 6mm, incastrate per tutta la lunghezza del corpo dissipante: in un nostro test standard che serve a valutare la funzionalità delle stesse abbiamo avuto uniformità di dispersione del calore per tutta la superficie, un dato di partenza fondamentale nella valutazione di un dissipatore ad aria.
Da menzionare la compattezza delle lamelle e la qualità costruttiva oltre che estetica dell’anodizzazione del metallo, Deepcool ha sicuramente fatto studi approfonditi, forte del grande successo dei suoi AIO, anche a livello di soluzioni ad aria, ed effettivamente, tolte forse le accezioni RGB che non a tutti piacciono, ci troviamo di fronte a un prodotto in grado di rendere minimalista e moderna una build.
La combinazione delle 2 ventole in configurazione Push Push riesce a dissipare il corpo in maniera più che convincente, ottenendo nel contempo un buon dato di CFM residuo a 50 cm pari a circa 41 CFM (con doppia ventola da quasi 70 CFM dichiarati), tutto questo a 1930 RPM cioè la velocità massima impostabile per tali prodotti.
Insomma a livello tecnico, strutturale e estetico abbiamo un prodotto dall’ottimo equilibrio.