Thermaltake the Tower 200 Review

Analisi interna

La validità di un prodotto nel panorama Case, oltre per le indubbie doti qualitative di cui vi abbiamo già parlato, si percepisce, però, dall’analisi interna dove le incongruenze o un cattiva ingegnerizzazione possono venire fuori più facilmente, ed è per questo che è importante un accurato studio.

The Tower 200 consentirà l’installazione di SOLE mainboard ITX, motivo per il quale i piedini per le stesse saranno già preinstallati, non avendo necessità di mantenere la porta aperta ad altri formati: il loro posizionamento sarà ruotato di 90 gradi, per cui lo shield degli attacchi I/O della mainboard sarà rivolto verso l’alto, nella gabbia superiore, infatti, sono presenti 2 aperture posteriori per il passaggio dei cavi.

Nota molto positiva, il prodotto Thermaltake è praticamente smontabile quasi in ogni sua parte, da tutti e 4 i lati lasciando a vista unicamente il telaio, il che facilita molto il posizionamento dei componenti e in un certo modo il cable management.

Come già detto il vetro temperato si potrà aprire tramite il clip push frontale, in caso di pressione accidentale, che nello spostare il case qualche volta è capitato, la parte inferiore sarà in grado comunque di sostenerlo in una sorta di modalità vesistas, ribadiamo che avremmo preferito una classica vite a pollice in questo caso.

La parte superiore, anch’essa smontabile per avere più spazio di manovra, almeno nella corona in plastica, diventa elemento importantissimo per il cable management, che va un po’ a incrociarsi con le uscite video GPU e lo shield mainboard, ma come abbiamo detto è nascosto dal filtro, con un po’ di studio, comunque, si può fare un buon lavoro di assemblaggio anche qui.
Da sottolineare come non sia indicato dotarsi di mainboard con antenne Wi-fi in quanto le stesse saranno sacrificate in posizione non consona dentro tale gabbia. (a meno di non decidere di togliere il filtro)

L’installazione GPU, anche per sfruttare intelligentemente un incavo a fianco del vano alimentatore, così come lo shield mainboard, ovviamente, sarà posizionata verticalmente con attacchi verso l’alto, a supporto avremo, se la stessa fosse molto lunga (con un limite massimo di ben 380mm), un aggancio in plastica per stabilizzarla, una soluzione “eventuale” che fa piacere trovare.

Per quanto riguarda l’alimentatore (ATX fino a 220mm) andrà posizionato in una gabbia completamente smontabile nella parte inferiore del case, anche questa una praticità molto gradita, mentre gli SSD esterni SATA avranno 2 alloggiamenti, proprio a fianco dello stesso alimentatore, una posizione per le temperature forse infelice e altri due collocati dietro al comparto mainboard con supporto anche a meccanici 3.5.

Anche l’installazione di eventuali raffreddamenti AIO a liquido (fino a 280mm) è stata facilitata dalla possibilità di smontare completamente il supporto presente nella parte destra del case per procedere su un tavolo o in una posizione più comoda all’assemblaggio.

Passando invece alla gestione degli spazi interni vera e propria, come detto per soddisfare una mainboard compatta come la ITX, ve ne è veramente parecchio, sia nella parte posteriore che andremo poi a vedere nel capitolo successivo, sia nei pressi della cover alimentatore, rendendo sostanzialmente ininfluente l’utilizzo di modelli modulari o meno.

I passaggi dove far convogliare i cavi sono diversi: uno in gomma in prossimità dell’alimentazione 24 pins, 2 sulla cover alimentatore, un altro sul telaio posizionato nel retro, oltre che anfratti laterali e si potrà sfruttare anche la parte più alta per pensare giri alternativi, insomma grandissima flessibilità.

Più di tutti sorprende la sensazione, e l’effettiva e pratica verità, di essere ben poco limitati.