Installazione componenti
Passando alla parte più divertente di questa review, finalmente andiamo ad assemblare qualcosa dentro Thermaltake The Tower 200: avevamo per la verità a disposizione sistemi dissipanti AIO 240mm RGB, ma volevamo inserirci qualcosa che rappresentasse il nostro stile minimalista, con un occhio alle performance.
Abbiamo scelto Noctua, precisamente NH-L9a in versione Chromax Black (la cui recensione la trovate QUI), che si adatta perfettamente sia a R5 3600 che ai 65W che produce, restando compattissimo, ovviamente con pasta termoconduttiva NT-H1.
Di più, questo tipo di dissipatore con corpo lamellare è molto più sensibile di altri ai flussi interni del case, ed è quindi naturale benchmark del prodotto che stiamo analizzando.
Il pannello laterale smontabile potrà essere sfruttato in funzione di airflow con 2 ventole da 120mm o 140mm, nel nostro caso abbiamo optato per due Antec Storm 120mm in modalità Daisy Chain, capaci di sviluppare un ottimo flusso di 66 CFM ognuna in tecnologia Fluid Dynamic Bearing.
Queste due bambine avranno il compito di immettere aria fresca, mentre quelle in dotazione di provvedere a espellerla.
Piccola nota negativa che abbiamo verificato durante l’assemblaggio: la ventola del pannello posteriore, così come è stata posizionata nella configurazione default, non potrà essere quasi sicuramente sfruttata, andando a interferire sulla girante della ventola con il cavo 24 pins.
Nella nostra installazione è stata, infatti, spostata in alto dietro alla griglia che protegge il retro mainboard (e dove teoricamente potremmo inserire HD SSD o meccanici), proprio per ovviare l’impossibilità di tenerla nell’alloggio più basso.
La griglia che chiude l’accesso alla staffa posteriore della scheda madre, può essere smontata per avere un leggero beneficio in termini di air flow, o essere mantenuta come protezione della mainboard stessa.
Il cable management è favorito dai due canali laterali che constano per ogni linea di 3 agganci in plastica comodissimi, di fatto mettere un buon ordine nel case è questione di pochi minuti, frutto anche degli spazi veramente molto comodi presenti, il che da un case che teoricamente dovrebbe essere compatto, non ti aspetti di certo.
Il risultato finale, anche a case aperto, è realmente soddisfacente e pulito. Lo studio dei flussi sostanzialmente semplice, ed eventuale necessità aggiuntive risolte aggiungendo una ventola sopra la cover PSU.
Il case finito, un monolite che esteticamente troviamo appagante, l’unico elemento illuminato RGB risultano le Ram, un asset che riteniamo ragionevole, conferisce un certo mistero e anima minimalista e con la pulsazione rossa che va da sinistra a destra potrebbe richiamare il Kit tanto amato da David Hasselhoff, ma non abbiamo voluto osare tanto.
figo ma non mi fregheranno mai piu con le gpu in hang XD
Hai avuto esperienze non positive?
Ci sono certe gpu che non possono stare in quella posizione, vedi la mia 7900xt.
pare invece che le vapor chamber vadano meglio
Interessante feedback, poi controllo 2 dati.