Thermaltake CTE C750 TG ARGB Review

by Patrick Grioni
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Visivamente parlando

CTE C750 ci viene consegnato con un involucro in cartone voluminoso ma facilmente trasportabile, molto più del case in se che una volta assemblato appare un monolite capricciosamente senza molti appigli comodi per cambiare sede, e le scatole mostrano giusto il necessario senza spiccare per estetica, diremmo molto funzionali e salvifiche.

La protezione del case in se, oltre le ovvie pellicole sulle parti in cristallo, consiste in un grosso sacchetto di plastica trasparente e due guide in polistirolo, il necessario insomma per non arrivare a casa vostra in condizioni precarie, ma peso e volumi lo rendono più “delicato” di altri elementi precedentemente recensiti, non a caso troviamo la scritta “Fragile” sul cartone esterno, sperando che per il corriere possa voler dire qualcosa.

Gli accessori inseriti constano di viti e fascette, un breve manuale cartaceo e il supporto per mettere la GPU in verticale, o meglio un verticale per il largo, poichè per il lungo la GPU nell’installazione standard è già in verticale.
E’ presente anche un supporto sonoro per riprodurre i vecchi segnali mainboard (Buzzer) che negli anni 90 hanno accompagnato tante nostre notti in cerca di soluzioni senza il supporto di Internet.

Una volta spacchettato ci troviamo sulla scrivania un monolite nero, imponente, dalle forme pesanti, in gran parte sembra un case tradizionale a cui è stata aggiunta una camera, più piccola, laterale, per nascondere cavi e alimentatore da sguardi indiscreti.

Ogni lato risulta differente, lo stile è sicuramente non uniforme, ma tutta questa struttura è pensata per favorirne la funzionalità e la presenza scenica in rapporto ai canoni estetici moderni.

Analizziamo quindi i 4 lati e vediamo le relative particolarità:

  • LATO FRONTALE: composto sostanzialmente da tre elementi, un vetro temperato frontale che non copre tutta l’area dello stesso per favorire il flusso, in questo caso in uscita, un filtro e un supporto interno per radiatori fino a 420 mm o un set da 3 ventole da 120-140 mm (di serie una da 140 mm ARGB) o 2 da 200 mm
  • LATO POSTERIORE: Sede per alimentatore, che in questo caso si monterà in verticale, ingressi per i cavi I/O e video, oltre che una griglia filtrata che nasconde il supporto per un radiatore da 420 o 3 ventole da 120-140 mm (di serie una da 140 mm ARGB) o 2 da 200 mm.
  • LATERALE SINISTRO: Composto da un vetro temperato da 4mm con aggancio push e base su un binario apposito, come con Tower 200 avremmo preferito viti a pollice.
  • LATERALE DESTRO: Classica paratia nera con 2 aree di sfogo, entrambe filtrate.

Da notare che i supporti frontali, posteriori e anche il pannello per SSD (che può essere utilizzato per inserire un ulteriore set di ventole o un radiatore fino a 420 mm) sono completamente smontabili (basta svitare 4 viti) per consentire l’assemblaggio fuori dal case.

La parte superiore del case consente l’inserimento di ulteriori 2 ventole da 120-140 mm (una 140 mm ARGB già installata) o un radiatore fino a 280 mm, troviamo poi tutti gli attacchi mainboard (ricordiamoci che è girata di 90 gradi) e quelli GPU, gli stessi possono essere popolati grazie al passaggio consentito dal foro posteriori del case o, in alternativa, attraverso un’apertura nella parte posteriore delle plastiche, il tutto verrà poi chiuso da un filtro e un pannello nero in ferro.

Le connessioni delle varie periferiche è quindi sicuramente meno agevole dei classici attacchi posteriori e in caso di modifiche o anche per agganciare una nuova periferica sarà necessario smontare sia la paratia che il filtro.
Da notare che gli agganci GPU hanno due modalità di utilizzo, quella classica, parallela alle ventole top e una spostata di 90 gradi dalla sede in modo da consentire una diversa verticalità GPU (più appariscente).

Sempre nella parte superiore troviamo le funzionalità del pannello header, composte da un grosso pulsante di avvio e reset Pc, il led per HD, 3 USB 3.0, una Type C e gli agganci 3,5 di microfono e cuffie.

La parte inferiore, invece, consta di un semplice filtro e i 4 piedini rialzati oltre che un ulteriore supporto per ventole (3 da 120-140 mm) e eventualmente radiatori, ma come sappiamo molti AIO montano pompe Asetek posizionate sul waterblock e quindi risulterebbero poco sfruttabili, diventando il punto più alto dell’insieme con note problematiche.

Valutando tutte queste componenti diverse, grazie ai riflessi frontali e laterali e un buon uso di materiali, pur mantenendo una indiscutibile pesantezza di base, C750 riesce a spuntare un design decisamente moderno e al passo con i tempi, soprattutto anche in funzione di una flessibilità di approcci che lo rendono una base convincente per diversi progetti.

Parlando di filtri, sono quasi sempre di buona fattura, quello sul frontale è decisamente più solido rispetto a quello sul top, i vetri temperati sono tutti fissati da clip, non avrete quasi mai bisogno di cacciaviti per lavorarci, un pregio da una parte ma nello spostarlo può capitare che qualcosa si apra, ma mai rischieranno di cadere.

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