Noctua NH-D15 G2 review, capirne il valore.

by Patrick Grioni
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Visivamente parlando

Con questa versione G2 anche il packaging subisce una evoluzione, razionale e professionale: il front raffigura con uno sfondo marrone il prodotto in se , con il nome dello stesso, il tipo di frame di contatto, mentre sugli altri 4 lati troviamo un’abbondanza di test e caratteristiche tecniche (da qui il senso di professionalità), andando sul top resta decisamente minimalista con il solo nome del prodotto.

La confezione, come gran parte dei prodotti della casa austriaca, si compone di 2 scatole, una per gli accessori e il kit di montaggio, l’altra per il prodotto in se, tutte incastrate al millimetro e quindi senza rischi di giungere a voi compromesse, a meno di danni macroscopici.

Ricchissima la dotazione: supporti per socket AMD e Intel divisi in due scompartimenti dedicati per non fare confusione, si aggiungono 2x NA-RC16 adattatori Low-Noise, 1 cavo a Y A-YC1 4-pin PWM per collegare le 2 ventole a un unico punto di alimentazione Cpu-fan, la pasta termica NT-H2, un adattatore trasparente per non sporcare le CPU-AM5 nei lati (NA-TPG1), le salviette NA-CW1 (recensite QUI), 4 rondelle NM-ISW1 per socket LGA1700, un lungo cacciavite Torx NM-SD1 (fondamentale d’ora in poi) un adesivo noctua e, ovviamente, il manuale di montaggio.

Volumi e pesi di D15 G2 vengono confermati dalle nostre misurazioni, completamente assemblato con le due ventole installate si supera di poco il chilo e mezzo, con il corpo lamellare da 1,182 Kg mentre ogni ventola pesa 175 grammi.

Per quanto riguardi i supporti di montaggio, che ricordiamo essere sotto tecnologia SecuFirm2+, quelli AMD AM4 e AM5 sfruttano il backplate originale che viene integrato da 2 staffe che supportano il corpo filettato maschio dove si avviteranno i due agganci presenti direttamente alla base del dissipatore, mentre Intel necessiterà di un Backplate che si adatterà a diversi Socket supportati.

Come detto questa evoluzione del semplice sistema di montaggio Noctua, passa completamente a viti Torx che consentono un serraggio più preciso e semplice, purtroppo, ma sarebbe una chicca, non ci sono dati sfruttabili per la pressione che si deve adoperare per il serraggio da utilizzare con eventuali chiavi dinamometriche.

E’ ovviamente presente per AMD la possibilità di montaggio offset, i braccetti, infatti, cambiano completamente le geometrie rispetto a quelli classici inseriti nelle precedenti soluzioni Noctua con due fori distintivi per le diverse tipologie di CPU:

  • NO offset: Ryzen fino a serie 2000
  • Offset: Ryzen 3000 in poi

Per intel, per completare un offerta che non lascia scoperto praticamente nulla, si potrà modificare il socket LGA 1700 inserendo 4 ranelle alla base del socket che sostanzialmente rialzano il sistema di aggancio in relazione alla base CPU, evitando quindi eccessive pressioni laterali che possono compromettere la planarità delle CPU intel, evitando quindi l’utilizzo di contact frame di terze parti.

A livello puramente tecnico, partiamo dall’importante base in rame che fa effettivamente il suo dovere, tanto che ci sentiamo di non consigliarla su Socket AM4, visto che il livello di finitura concede, almeno con pasta termica NT-H2 un livello di contatto tale e tenuta che in fase di smontaggio, 2 volte su 3, o forse anche 3 su 3, vi porterete con voi la cpu sfilata dal socket, segno di un contatto fenomenale. (dinamica mai accaduta con D15 gen 1)

Sarà il fatto di essere la versione con planarità più omogenea LBC, ma la nostra esperienza con lo stesso dice questo.

Le Heatpipe dalle 6 del precedente modello passano a 8 di quest’ultimo, la geometria delle alette non cambia molto, si ha sempre un design asimmetrico per consentire un verso più verso la GPU o più verso l’alto a seconda dei casi, le ventole risultano più compatte e meno sporgenti, quindi con un’estetica più snella, lo spazio per Ram e VRM, grazie al design sezionato, generoso, come al solito sarà complicato mettere le due ventole alla stessa altezza, quella più vicina alle ram tenderà a restare un po’ più in alto.

Le ventole incluse, NF-A14x25r G2 PWM, spinge fino a 1500 RPM e si basa su tecnologia SSO2 (self-stabilising oil-pressure) che integra ai classici cuscinetti idrodinamici un magnete per stabilizzare l’asse del rotore, risultando più precisa e efficiente, oltre che nel tempo meno soggetta a difetti.

Questa seconda versione della tecnologia Noctua SSO avvicina ulteriormente il magnete all’asse rotante colmando quel piccolo GAP presente nella prima implementazione, assicurando una stabilità superiore.

Il flusso garantito è di 155,6 m3/h per una pressione statica di 2.56 mmH2O, ai vertici della categoria.

Per quanto riguarda la parte estetica in se fa parte dei gusti personali, sappiamo bene che il marroncino Noctua non è gradito da tutti, ma dobbiamo dire che questa versione offre finiture non solo buone, diremmo “assolute” a livello sia di materiali che di studio degli stessi oltre che come insieme.

Gli inserti Chromax di D15 G1 non sono compatibili con questa versione che richiederà un set specifico (l’unico vero problema con gli agganci magnetici sono i terminali delle 2 heatpipe in più) ma sicuramente in futuro usciranno personalizzazioni dedicate (che però non saranno gratis)

Anche la base di aggancio rispetto al passato è cambiata con un perno più minimalista e curato, per il resto, abbiamo volumi similari al passato e tutto quello che di buono la tradizione Noctua ha introdotto nel tempo.

Vorremmo sottolineare che queste considerazioni non sono una captatio benevolentiae di alcun tipo, ma effettivamente testando diversi dissipatori di diverse marche il know how che si è creato, oltre alle tecnologie sviluppate nel tempo, non possono non essere considerati, insieme ai risultati concreti, un segno distintivo.

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Aradia_Pub
3 mesi fa

Mio dio che cazzo di bellezza!!! Prossimo pc per me sarà tutto noctua!!!!