Bentornati all’annuale appuntamento con Call of Duty in questa nuova (si fa per dire) iterazione dell’eterno franchise di FPS multiplayer che ha fatto (e continuerà a fare) le fortune di Activision e da quest’anno anche di Microsoft.
Inutile girarci attorno, che piaccia o meno, COD è diventato EA Sport FC (ex FIFA per i nostalgici) degli FPS.
Questa beta (disponibile su Xbox GamePass per chi volesse provarla, basta l’abbonamento semplice) conferma il trend messo in moto dall’uscita di Warzone (nel lontano 2020 ormai) e propone, anzi ripropone, la stessa formula che ormai tutti amiamo/odiamo; nonostante le critiche, continua a fare numeri imponenti e continua ad essere il gioco di riferimento per tutto il settore , quello che traina il mercato e quello che inevitabilmente viene imitato, con buona pace per tutti i suoi detrattori che da qualche anno non riescono ad avere un titolo sparatutto al quale appassionarsi.
Passando all’analisi della beta e lasciando per un attimo da parte le “lamentele” da vecchia guardia, quello che salta subito all’occhio (anzi, alle mani per essere precisi) è il nuovo sistema di movimento.
Sono ormai un paio di anni (se non erro da Modern Warfare II 2022) che stanno continuando ad innovare e semplificare il sistema di movimento del personaggio durante la partita, andando a eliminare di volta in volta il numero di tasti da premere per compiere determinate azioni. Con questa impostazione abilitata (comunque hanno lasciato la scelta all’utente, chi preferisce il sistema di movimento classico può disabilitarlo) si riescono a eseguire moltissime azioni semplicemente correndo in una direzione e lasciando che sia il gioco a compierle per noi (mi viene da pensare agli scavalcamenti di ostacoli, al peak-aiming dai muri, ecc); questa funzionalità abbassa notevolmente la curva di apprendimento del movimento e ci permette di concentrarsi quasi unicamente sullo sparare.
Abbiamo altre 2 novità in questo ambito forse meno impattanti della prima ma secondo me ugualmente importanti; la prima è la possibilità di correre in tutte le direzioni mentre la seconda è il tuffo.
Partendo dalla seconda, c’è poco da dire se non che è una feature che continua ad essere aggiunta e rimossa dai giochi: questo perchè immagino sia abbastanza complicato bilanciarla piochè è davvero facile renderla o incredibilmente potente (comprimendo la hitbox immediatamente si riescono ad evitare moltissime registrazioni di impatto) oppure talmente invalidante (a causa della parabola facilmente prevedibile e del semi lock della visuale durante l’atterraggio) da voler preferire a tutti i costi il prono immediato, mossa che scommetto tutti siamo arrivati ad odiare, specialmente su Warzone.
La prima feature invece si tratta di una novità assoluta nella serie, per quanto sia incredibilmente banale: consiste nella possibilità di mantenere lo sprint (quello con la pressione del tasto shift) non più unicamente con il W (quindi con il movimento in avanti), ma con tutti e 4 i tasti di spostamento (il classico WASD). L’impatto di questa modifica sarà significativo in quanto apre a molte possibilità di navigazione della mappa tra le coperture, specialmente su Warzone (il BattleRoyale).
Per il resto, purtroppo non ho notato molte altre differenze con la formula oramai quasi cristallizzata del gioco: mi ha ricordato moltissimo COD Cold War (2020) di cui tralaltro il gioco sembra essere il sequel diretto, anche se potremmo averne la certezza una volta vista la Campagna che dovrebbe tornare ad avere una certa rilevanza dopo le lamentele ricevute su MW3.
Vi ricordiamo che da quest’anno Call Of Duty è presente nell‘Xbox GamePass fin dal giorno del lancio ufficiale con l’abbonamento standard PC e la possibilità di eseguire l’upgrade alla versione cassaforte andando a pagare unicamente la differenza: visto il prezzo di 79,99€ per la versione standard (e ben 109.99€ per la Vault), magari questa volta un pensierino lo faremo in molti.
