Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
Saber Interactive | Focus Entertainment | Steam | 59,99 euro | 09/09/2024 |
Ci siamo presi un po’ di tempo prima della pubblicazione di questa recensione, un po’ perché il titolo andava giocato e spolpato per bene prima di dare il giusto taglio, un po’ perché volevamo inquadrare correttamente quella che sembra essere una tra la migliori produzioni di quest’ anno.
All’inizio del 2024, con l’annuncio di Sony che non avrebbe partecipato attivamente al rilascio di titoli “first -party”, il mercato é rimasto deluso e scosso all’idea di un’assenza così importante, temendo anche per le vendite della generazione corrente che fino ad oggi hanno faticato un po’ ad ingranare.
Nella realtà dei fatti il 2024 è stato un anno pieno di sorprese, dove anche editori minori sono riusciti a farsi valere, sfruttando l’occasione per ottenere un po’ di luce e tentare di risollevare le sorti di un mercato in crisi. Da First Descendant a Helldivers 2, da Stellar Blade a Wukong, gli editori hanno offerto un vasto e ricco arsenale di titoli completamente differenti, che hanno saputo sicuramente soddisfare tutti i gusti.
Oggi torniamo a parlare di un titolo pubblicato direttamente dalla tanto amata Focus Entertainment.
DEMETRIUS TIDUS
Dagli stessi sviluppatori di World War Z, a distanza di più di 10 anni dal primo capitolo e quattro dall’ultimo Gears of War, Saber Interactive mediante lo Swarm Engine torna a pubblicare il seguito di Space Marines dove ci ritroviamo a vestire i panni di Demetrius Tidus, accusato di eresia nel primo capitolo a causa dell’esposizione al chaos, e quindi degradato a Tenente in attesa di poter dimostrare nuovamente la propria lealtà all’imperatore dei marines.
L’ultra marines nella sua armatura Primaris, si accinge quindi a rientrare immediatamente in missione, per evitare che la propria storia venisse cancellata dagli annali, ed é qui che accompagnato da due veterani di guerra (che lo aiutano e lo tengono d’occhio) sbarca sul pianeta Kadaku per completare il primo obbiettivo.
L’ex militante della Deathwatch sarà il classico paladino di una situazione critica e si troverà presto a vagare le lande dell’affascinante pianeta, per recuperare e salvare l’esercito di Cadia, macinando orde di Tiranidi che infestano il globo.
C’è poco da dire: Kaduku è la punta dell’iceberg ed il chaos è sempre li a sfruttare ogni situazione possibile per attaccare i nostri guerrieri blu, e il dio Tzeentch non impiegherà molto tempo prima di fare la sua comparsa.
Una trama un po’ criptica per chi non mastica l’universo Warhammer, ma per i fan della saga é puro godimento.
Fra la venerazione per i militari, la morale discutibile dell’impero e l’affascinante scenografia, è facile farsi prendere la mano e calarsi nel mondo di Warhammer anche se il gioco non sarà sempre esplicito con alcune citazioni o avvenimenti, ma ciò poco importa: la giusta atmosfera di ogni scena d’intermezzo, l’accuratezza e l’impassibile crudità che fa da sfondo ad un setting macabro, non lascia spazio a troppe domande.
Equipaggiati di diverse armi, si scende in campo a massacrare pile di tiranidi e la situazione diventa ancora più critica quando è il chaos ad entrare in scena. Supportati dagli Adeptus Mechanicus, i nostri marines sono pronti a sfoggiare Dreadnought e a combattere tutte le razze necessarie pur di soddisfare il sanguinario imperatore, che ogni giorno richiede ingenti sacrifici.
Non ci dilungheremo ancora di più su trama e storia, sia perché l’universo di warhammer è troppo vasto, sia perché non vogliamo scendere in spoiler troppo vistosi. Quello che possiamo dire, é che una gioia per gli occhi dei fan, che finalmente hanno un titolo fedele, che estende l’avventura di Tidus, e rende l’idea di w40k in maniera fedele e precisa.
EXTERMINATIO
Parliamo del punto focale della questione: é divertente giocare a space marines 2?
Si. Poco spazio a dubbi: il gameplay di sviluppa in diversi momenti ed opportunità date al giocatore che tendono a cambiare l’assetto del combattimento. Nulla di superfluo o tedioso, il combattimento, vede la possibilità di imbracciare granate per sterminare cumoli di Tiranidi, “Pistole” per esecuzioni con stile di nemici più grandi, o fucili requiem per salvarsi da situazioni disperate in maniera strategica.
Le mod che si trovano per le armi non sono fondamentali e se da una parte questo non crea la necessità di “cambiare ed adattarsi”, perché non bisogna utilizzare “l’arma giusta al momento giusto”, dall’altra garantisce la possibilità di imbracciare qualsiasi arma sia di nostro gusto, per sterminare in maniera spettacolare come meglio vogliamo, o per provare cose sempre nuove, con la nostra arma preferita.
Abbiamo parlato di combattimento con armi da fuoco, ma il vero fulcro e fiore all’occhiello di Space Marines é il suo combattimento corpo a corpo.
Granate e munizioni possono finire, ma quello che é sicuro, é che il nostro super marines ha stamina da vendere. Potenziato nel corpo della tuta Primaris, la sua stazza e conoscenza garantisce la possibilità di utilizzare armi differenti per sterminare qualsiasi nemico, seguendo l’ordine ineluttabile di non arretrare mai.
Dal martello tuono, alla spada a catena, dal coltello da combattimento alla spada potenziata, avremo la possibilità di sperimentare diversi stili di combattimento, combinandoli di volta in volta con armi da fuoco differenti! E tutto questo é solo l’inizio, dal momento, che si estende a pugni potenziati, doppie pistole e molto altro se ci avviciniamo alla parte multiplayer.
I livelli sono ben costruiti e si nota il dettaglio fino e tecnico che li sviluppatori hanno voluto inserire, lasciando trasparire la voglia e la passione per quello che stavano sviluppando. Il level design é semplice ed armonioso, ma trasuda di uno stile tetro e macabro.
Se vogliamo trovare qualche appunto (badate bene, non critica eh) é solo nel sistema di movimento che se da una parte vuole riflettere la stazza del personaggio a volte ci fa ritrovare in situazioni un po’ particolari, dove l’assenza di feedback stizzisce un po’.
Il gameplay é ricco: ci sono davvero tante cose da fare, anche se il fine é quello di massacrare qualsiasi cosa sia selezionata come nemico.
Da armi da fuoco a combattimento corpo a corpo, da granate a mosse finali epiche, il tutto si condisce con un sistema di parry permissivo ma leggermente confusionario, e un sistema di schivata leggermente legnosetto, in contrasto con quella che é l’idea originale che si da ai comandi e con la lore di questi semidei dalle doti eccelse: se da una parte sono un po’ burrosi visto la stazza, dall’altra é strano vedere il nostro marines combinare dash con sistemi di rollata, anche se sicuramente non é la forza o l’agilitá che manca al nostro campione.
Ma non ci si può fermare mai! Colpire, fare danno, eseguire mosse finali o giustiziare i nemici, ricarica infatti gli scudi da combattimento che garantisco la sicurezza del nostro marines, ma quando questi vanno distrutti é il momento di recuperare vita (tramite l’apposito oggetto) e giocare con un po’ d’astuzia contro i nemici, tirando fuori qualche asso nella manica, meglio se esplosivo!
Quattro livelli di difficoltà offrono la possibilità di giocare le 9h di trama principale, scegliendo la sfida che più preferiamo, condendo il tutto con un sistema robusto di crossplay (per la campagna) che ci farà girare i 3 pianeti principali del capitolo.
Un po’ meno robusto é invece la parte PVE multiplayer, che ritrova delle piccole imperfezioni trascurabili, ma pur sempre presenti (come posti in cui ascensori sembrano save-point, ma invece vengono utilizzati solo per il caricamento mappa).
Esiste, infatti, un filone dedicato e parallelo alla trama principale di missioni da svolgere in coop-multiplayer, ed infine é presente una modalitá “operazione” (multiplayer) che consente di combattere orde di nemici con difficoltà a scalare.
Sei, le classi giocabili in multiplayer, che costituiscono un esperienza rpg (visto il fatto che dovremo livellare ogni singola classe) e classistica del party che stiamo formando, che concedono un po’ di longevità al titolo, e dove avremo modo di affrontare anche le stesse missioni mischiando il team e scegliendo formazioni differenti tutte le volte, utile per provare diverse parti della storia con combo differenti o per mischiare un po’ gli incontri PVP 6v6.
Unico appunto é che la progressione PVE online é separato da quella PVP, quindi dovrete livellare separatamente queste statistiche.
Per il PVP esistono diverse modalità: Annientamento (death match), Conquista (cattura una base), e Cattura la bandiera. Nulla di nuovo nel panorama pvp-online, ma che trova una curiosa combinazione con l’idea di gameplay di SM2.
Per quanto riguarda le modalità di livellamento, completare missioni ci garantisce l’acquisizione di punti exp. Più è alta la difficoltà e più punti exp si ottengono. Come abbiamo già detto pvp e pve sono divisi quindi sarà necessario farmare le modalità di interesse per riuscire a potenziare la classe che più ci interessa, ma non si parla solo di level-up del personaggio, dove i perk si suddividono in “Core, Team, Gear ed Signature“, ma SM2 infatti un articolato sistema di perk sulle armi, dove più utilizziamo una determinata arma, più avremo modo (grazie ai mastery-points) di sbloccare importanti potenziamenti.
TECNICA
– Sistema Prova – |
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Processore: Ryzen 7 5800X3D |
Scheda Grafica: AMD Radeon 7800XT Nitro+ |
Ram: 32GB (3200Hz, 16×2) |
Archiviazione: SSD M2 2TB (Kingstone) |
C’è poco da dire. Buon sangue non mente e per quanto le divergenze con idSoft siano ormai di pubblico dominio, Tim Willits ha saputo tirar fuori da Saber, una vera gemma in questo 2024.
L’engine è ben strutturato e fonde coerentemente stile con resa grafica, per non parlare di prestazioni che soprattutto su AMD grazie ai driver dedicati, sono sorprendentemente più che positive, assicurando framerate alto ad alte risoluzioni (nella nostra prova, con la nostra configurazione di test, il titolo si aggiorna intorno agli 80 fps di media, con setting ultra senza upscale).
La qualità del sistema di illuminazione ed ombre è sublime, offrendo scorci e giochi di luce (soprattutto nella lobby) di primissima qualità, che si mischiano perfettamente a texture ad altissima risoluzione e dettagli di fino che costruiscono una scena di gioco di altissimo livello.
Anche la regia con le cut-scene non scherza e suggerisce spesso la possibilità di notare chicche e segreti che si nascondono nelle mappe, ma la vera sorpresa è quando gli sciami di nemici si fanno fitti ed esplosioni spettacolari si alternano a sanguinari effetti, che il motore da il meglio di sè non arretrando minimamente e gestendo la partita in maniera solida e scorrevole.
La fisica di gioco gestita con Havok è ben integrata, ed il sonoro alterna momenti di silenzio quasi teso a colonne sonore oscure.
Un piccolo appunto è sui comandi pc: va bene che la pubblicazione arriva anche su console di nuova generazione, ma i comandi su pc tendono ad accentuare la pastosità di alcuni movimenti, mentre sul fronte tecnico una cosa che ha fatto storcere il naso é che anche giocando alla versione steam, all’avvio del gioco ci troveremo a scaricare una sotto-versione di epic-games per riuscire ad accedere ai servizi, cosa che non piace proprio a tutti.
Presente il sistema anticheat di EAC ed il feedback aptico su dual-sense!
Da provare, anche se il fatto che installi pezzi di EGS non mi garba nemmeno un po’.
l’ho provato e mi è sembrato una bella skin di Doom, il che lo vedo come un complimento alla fine.
Quel poco che cambia è ben contestualizzato, non mi fa impazzire che sia meglio giocato con un PAD ma me ne farò una ragione mentre lo finisco
Bhe dovessi buttarmici io andrò di tastiera e mouse non avendo un pad 😉