Stardiver Review

by Luca Bagatin
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Sviluppatore:
Green Planet Games
Distributore:
Green Planet Games
Versione testata:
Steam
Costo:
12,49 euro
Data rilascio:
12/09/2024

Azione, avventura, fantascienza, mondo (aperto, in 3D) sottomarino da esplorare all’interno di una nave (sottomarina, appunto).
Questo l’ambiente di gioco di “Stardiver”, il videogame post-apocalittico per pc sviluppato e edito da Green Planet Games, che riprende tutta la narrativa che altri prodotti similari hanno portato sui nostri schermi, quali Aquanox, per ricordare uno dei primi, da cui si ricavò, complice il Krass Engine, uno dei benchmark più utilizzati a inizi anni 2000.

Ma la verve didascalica potrebbe portarci anche a ricordi più arcaici, addirittura toccando l’epoca mai dimenticata dei 486 o AMD K6 (con le mitiche 3Dnow) con prodotti come Archimedean Dynasty.


NEGLI OCEANI (ALIENI)


Ambientato nelle profondità di un misterioso oceano alieno, “Stardiver” unisce esplorazione, combattimenti navali, crafting di oggetti e gestione delle risorse.
Siamo nel 3076 e il gioco inizia sul pienata alieno denominato E_41H, il cui oceano cela rovine di un’antica civiltà.

Il giocatore guida una nave sottomarina rimasta in criogenesi per 387 anni e, l’Intelligenza Artificiale della nave, ci fa subito presente che il nostro compito è quello di indagare su quanto accaduto ai precedenti esploratori, alla ricerca delle meraviglie dell’antica civiltà sommersa. Oltre ad assegnarci il compito di ripristinare una base abbandonata.

Si tratta di un plot classico di Green Planet Games, un motivo per svelare le meraviglie di un mondo che fa della vita naturale il suo vanto, trasformandosi ogni tanto in un walking simulator naturalistico, seppur inserito in una esperienza open world.


AMATA ESPLORAZIONE


Stardiver permette al giocatore, quindi, ampia libertà di movimento in ogni direzione, con una meccanica di volo sottomarino piuttosto dinamica, permettendo esplorazione e combattimenti decisamente realistici.

Altro compito che spetta al giocatore è quello di ricercare risorse e sfruttarle, al fine di costruire e migliorare gli armamenti in dotazione alla nave, che si troverà presto a dover combattere contro oscure creature marine (che potrebbero fuoriuscire dagli abissi da un momento all’altro, creando nel giocatore un certo senso d’angoscia), oltre che contro altre navi ostili, che vorrebbero accaparrarsi le risorse sottomarine prima di noi.

Il giocatore si troverà, dunque, a scoprire nuove specie marine, antiche rovine e numerosi misteri custoditi dall’oceano.

E’ inoltre possibile uscire dalla nave ed esplorare il fondale marino a piedi, compatibilmente con la nostra riserva d’ossigeno che, ovviamente, è limitata.

Uno dei nostri primi compiti sarà quello di ripristinare la base abbandonata e usarla come base operativa. Il che ci fornisce la possibilità di costruire e potenziare il nostro equipaggiamento e per garantirci la nostra sopravvivenza in un ambiente, evidentemente, inospitale per un essere umano.

I pericoli, nelle profondità dell’oceano, si nascondono ovunque e il senso di insicurezza, angoscia e isolamento sono costanti e, a contribuire a enfatizzare tali stati emotivi, un comparto sonoro realistico, con i suoni dell’acqua che rendono l’esperienza decisamente immersiva.

Anche il comparto grafico è di tutto rispetto, con dettagli molto accurati, che fanno sentire il giocatore realmente all’interno di un abitacolo immerso nell’oceano più profondo.

Il sistema di battaglia è piuttosto interessante e ci da le sue belle soddisfazioni. Del resto, se eravamo abituati a videogiochi in cui pilotavemo a sparavamo ad astronavi o ad aerei, per la prima volta ci troviamo a pilotare e a ingaggiare battaglie nella profondità degli abissi marini!

Non roba da tutti i giorni, insomma!


TECNICA


Sistema Prova: HP OMEN 16
Processore: Amd Ryzen 7 series 5000
Scheda Grafica: NVIDIA GeForce RTX 3070
Ram: 16 GB
Archiviazione: SSD 1 TB

Tradotto anche in italiano (con sonoro il inglese), è giocabile su pc con sistema operativo Windows 10 o 11, con minimo 12 GB di RAM; una scheda video di fascia alta (con minimo 4 GB di VRAM) e 20 GB di spazio libero su disco fisso.

Ovviamente, nel nostro sistema di prova, non ha mostrato nessun segno di cedimento, avendo specifiche decisamente più prestanti. Visivamente, come detto, è un buon compromesso fra leggerezza e bellezza visiva.

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