Manca ormai pochissimo all’uscita di Elden Ring, uno dei giochi sicuramente più chiacchierati degli ultimi anni, principalmente per l’unione del celebre “papà” di Demon’s Souls, Bloodborne, Sekiro e due titoli della serie Dark Souls, Hidetaka Miyazaki, e l’altrettanto famoso George R.R.Martin, autore delle Cronache del Ghiacchio e del Fuoco, il quale si è occupato della storia di Elden Ring precedente al nostro ingresso in scena. Con quattro giorni all’uscita del titolo non rimane poi molto di cui parlare a tal riguardo, e verrebbe da dire che dopotutto rimanga solo da aspettare l’uscita del titolo per metterci le mani sopra e vedere come si comporta alla prova dei fatti. Eppure anche in questo contesto si sta riuscendo a strizzare qualche informazione in più.
La fonte è in questo caso YouTube, croce e delizia dei giocatori (soprattutto croce, per chi non vuole farsi spoiler dei giochi attesi N.d.R), e più nello specifico stiamo parlando di alcuni content creator che recentemente hanno eseguito stream e video sulla versione pc del gioco. E questo ha significato non soltanto poter vedere come si comporta Elden Ring sulla nostra piattaforma preferita, ma anche a che livello arriverà la personalizzazione delle impostazioni grafiche, e quanto possibilmente queste siano scalabili per adattarsi ad hardware meno performanti.
Com’è possibile vedere dall’immagine in calce all’articolo, il menu di configurazione si mostra piuttosto minimale, e propone le medesime impostazioni che è possibile notare in altri titoli open world della medesima caratura. Un simile livello di personalizzazione, ad esempio, è possibile ritrovarlo in Red Dead Redemption 2, sebbene le speranze siano di un’ottimizzazione migliore, nel caso di Elden Ring. Tralasciando gli ovvi slider inerenti alla qualità dell’antialiasing e delle texture, così come quello dell’occlusione ambientale (SSAO) e della profondità di campo, possiamo notare più in basso come ci siano due impostazioni che non si vedono poi molto spesso, nemmeno nei titoli odierni.
Notiamo infatti che fra le scelte possibili figurano la qualità degli effetti volumetrici e quella degli shader, che risultano separati da quelli dedicati ai riflessi e della qualità delle superfici acquatiche, ad esempio. E questo porta invero a porsi una domanda: è forse il sintomo di una buona scalabilità da parte di Elden Ring e del suo engine? Questa, purtroppo, è una domanda alla quale troveremo risposta solo aspettando. E per fortuna non si parla che di pochissimi giorni.
Confermata inoltre la volontà di Miyazaki e soci di andare contro corrente: in un’epoca odierna fatta di refresh rate elevati, di impostazioni grafiche iper dettagliate e di componenti dalla potenza straordinaria e risoluzioni elevate, ad Elden Ring tocca subire la “condanna” dei 60fps, il che significa che mai, in nessun caso, il titolo potrà mai girare al di sopra di questa soglia. Beninteso è qualcosa a cui gli appassionati dei Dark Souls sono già avvezzi, eppure ci sembra a dir poco anacronistico limitare le possibilità in questo modo, soprattutto quando ci sono utenti che potrebbero e vorrebbero sperimentare il titolo a 120fps o magari anche più. C’è però di buono che la software house giapponese ha confermato l’intenzione di aggiungere il Ray Tracing al titolo tramite una patch post lancio.
E quindi cosa ne pensate? Credete che Elden Roing possa godere di una buona scalabilità delle impostazioni o che, al contrario, ci troveremo fra le mani un proverbiale mattone come quello che fu Crysys ai tempi della sua uscita? Non ci resta che aspettare il 25 febbraio per scoprirlo, ma nel frattempo vi invitiamo a farci sapere la vostra nella sezione commenti: discutiamone insieme!