DROVA Review

by Francesco Viscardi
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
Just2DDeck13Steam24,99 Euro15/10/2024

In un contesto storico quasi interamente focalizzato sulla grafica e la potenza delle prestazioni, si tende spesso a mettere in secondo piano la vera essenza del contesto videoludico, che ricordiamo essere quella relativa al divertimento ed al coinvolgimento. Questa considerazione tuttavia è stata presa come mantra da diverse case di sviluppo, che hanno optato per fornire agli utenti nel corso degli ultimi anni delle esperienze profonde ed esteticamente bilanciate. Questa possibilità è stata offerta dalla pixel art, la quale ha permesso a titoli come Blasphemous e Bud Spencer e Terence Hill: Schiaffi e Fagioli (tanto per fare due esempi) di portare al pubblico prodotti interessanti ed allo stesso tempo sostenibili.

La sceneggiatura di Drova-Forsaken Kin è ben narrata, catturando fin da subito l’attenzione del giocatore.

La filosofia è stata abbracciata anche dallo studio tedesco Just2D che, insieme a Deck13, ha deciso di portare sugli scaffali digitali di PC e console Drova: Forsaken Kin, un action-RPG in 2D che ha come scopo primario quello di omaggiare i grandi classici del passato, che rispondono ai nomi di Baldur’s Gate 2 e Gothic. Sarà quindi riuscita l’impresa del team indipendente?



La nostra avventura inizia con un’introduzione alla mitologia del mondo di gioco: un tempo la natura e gli spiriti coesistevano in armonia, ma una società ambiziosa ha scoperto il modo di sfruttare il potere di questi spiriti, scatenando un’ondata di caos e distruzione. Il protagonista, un solitario alla ricerca della propria identità, si ritrova coinvolto in una lotta per ristabilire l’equilibrio e svelare i misteri che avvolgono questo mondo corrotto (l’Otherworld).
Al centro dell’intrigo narrativo giace un cristallo antico, un artefatto di un potere inestimabile. Si narra che esso sia la fonte di tutta la magia del mondo, capace di donare vita e distruzione in egual misura. In passato, la pietra preziosa era custodita da un’antica civiltà, ma la sua caduta ha scatenato una serie di eventi che hanno portato al caos. Ora il cristallo è frammentato e disperso in tutto il mondo, e ciascun clan lotta per riunirlo e sfruttarne il potere per i propri scopi.

Nel corso della nostra avventura dovremo non solo recuperare i frammenti del cristallo ma anche comprenderne il suo vero potere e decidere come utilizzarlo. Esplorando antiche rovine, affrontando creature mostruose e interagendo con fazioni contrapposte, dovremo compiere scelte difficili che influenzeranno sia il nostro destino sia quello del mondo di Drova.
Mossi da un’irrefrenabile curiosità, decideremo di seguire il gruppo di druidi messisi in marcia per testare il reale potere del cristallo. E sarà proprio la nostra curiosità a metterci nei guai e a dare il via alla nostra avventura. Se infatti riusciremo a raggiungere le mitiche lande, ciò che ci aspetta è tutt’altro che idilliaco. Avrà così inizio un viaggio in cui dovremo combattere con unghie e denti per sopravvivere e per garantirci l’appoggio di una delle fazioni del regno, nella speranza di poter incontrare i druidi locali e tornare nella nostra realtà.


UCCIDI…O SARAI UCCISO…


Drova – Forsaken Kin dà completa libertà al giocatore fin dai primi istanti, ossia al momento della creazione del nostro personaggio, del quale potremo scegliere aspetto e nome. Possiamo subito notare che il titolo di Just2D non ci costringerà in una classe ma, come vedremo avanti, ci darà la possibilità di specializzare il nostro pg nel corso dell’avventura con un sistema molto simile a Gothic o agli Elder Scrolls.

Una volta creato il nostro avatar ci ritroveremo nel bel mezzo dell’azione e del pericolo: la spedizione di cui facevamo parte é stata annientata e toccherà a noi consegnare una pietra runica nelle mani di un druido a Drova, la terra degli Eroi. Perciò, vestiti di stracci e armati di un semplice bastone di legno dovremo intraprendere un viaggio in una terra a noi sconosciuta, alla ricerca di qualcuno che possa svelare la natura della reliquia che ci portiamo appresso. Prima di compiere il nostro destino però, dovremo prendere la scelta più importante del gioco, ovvero scegliere quale delle due fazioni vorremo seguire, una decisione cruciale che determinerà il nostro destino e quello di Drova stessa.

I personaggi secondari sono uno dei punti di forza, ben riconoscibili anche con l’utilizzo della Pixel-Art.

Durante le NOSTRE 40 ore di gioco, il tempo necessario per finire Drova – Forsaken Kin, abbiamo realizzato che il titolo di Just2D mette in campo, dal punto vista narrativo, tantissimi temi di grande importanza: preservazione dell’ambiente, ricerca di sé stessi, guerra, politica, fratellanza e molto altro ancora. Il pregio maggiore non va tanto ai temi in sé, ma piuttosto al modo col quale tali temi vengono trasmessi al giocatore, non attraverso lunghe spiegazioni o codex testuali sparsi a giro, ma attraverso i personaggi che popolano questo mondo in rovina. I dialoghi sono asciutti ed essenziali, con scelte morali da prendere e con una cura per la caratterizzazione dei personaggi che difficilmente si trova in prodotti del genere.

In Drova-Forsaken Kin, mai abbassare la guardia…ogni ambiente pullula di pericoli sempre diversi.

Una nota dolente è che, purtroppo, abbiamo trovato molto confusionario il combat system in tempo reale. Nel cercare di darvi una parvenza di profondità, gli sviluppatori hanno reso troppo complicata la gestione degli attacchi, che a nostro avviso sarebbe potuta essere molto più facile e intuitiva per un titolo simile. Infatti, il nostro personaggio risulterà spesso goffo e il sistema di mira è piuttosto impreciso, dando un costante feeling di pesantezza durante gli scontri.

Nel nostro misterioso viaggio, affronteremo molti nemici e strane creature con poteri magici.

Non meno importante, la mappa eccessivamente aperta può essere considerata da molti un elemento superfluo e negativo, visto che non sempre esplorare può garantire al giocatore un premio, bensì frustrazione per essersi perso o per essere finito in una zona con nemici troppo forti. Ciò ne comporta, vista la mancanza di un sistema di viaggio rapido, che lo spostamento tra una zona e l’altra risulterà frustrante e potrebbe essere percepito come una perdita di tempo. Inoltre, se da una parte alcune aree sono ben caratterizzate, altre invece sono considerabili vuote e transitorie, incapaci ad incentivare un’esplorazione adeguata e la curiosità di guardare ogni angolo, sensazione che invece è possibile provare nelle città.



Sistema Prova
Processore: I7 14900K
Scheda Grafica: Asus Strix RTX 4090 OC – 24 Gb
Ram: Gskill Trident-Z – 6800 mhz. – 32 Gb
Archiviazione: Samsung M2 990 Pro – 1 Tb

Dal punto di vista grafico, il titolo è reso interamente con una grafica in pixel art, senza però trascurare una certa cura nei dettagli delle ambientazioni e dei mostri.
Tuttavia, se da una parte i personaggi sono stati caratterizzati alla perfezione, lo stesso non si può dire per le aree, che talvolta risultano già viste e prive di originalità. Abbiamo apprezzato l’impegno che il team ha riversato nella produzione artistica; tuttavia, in alcune zone (come la foresta) il gioco può apparire parecchio anonimo e generico.

  La grafica in pixel art la fa da padrona, senza però trascurare una certa cura nei dettagli delle ambientazioni.

Lo stesso discorso è valido per il comparto sonoro. Ispirandosi ai classici, la OST cerca di ricordare le note di altri titoli grim fantasy, risultando però sottotono. Con alcune tracce di alta qualità alternate a tracce generiche, purtroppo non si riesce a dare il giusto apporto affinché il giocatore riesca a canticchiare un motivetto o perché una determinata canzone rimanga impressa nella mente di chi sta davanti allo schermo.

Si è capito insomma, Drova – Forsaken Kin è un piccolo gioiello indipendente che, con il suo stile e il suo ritmo incalzante, riesce a intrattenere il giocatore per tutte le circa 40 ore necessarie per concludere l’esperienza. Un titolo che verrà apprezzato soprattutto da chi ama i GDR con uno stampo retrò, con un unica pecca che, a nostro avviso, balza subito all’occhio attento dei giocatori: l’assenza di localizzazione in italiano che, in alcune sezioni di gioco sarebbe davvero stata utile, con un inglese utilizzato dagli sviluppatori abbastanza ostico, anche per gli utenti che lo utilizzano quasi giornalmente.

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